La Cosa di van Heijningen

The Thing 2011 – Copertina ufficiale


Di cosa si tratta

La Cosa è un film del 2011, che rappresenta il prequel dell’omonimo film del 1982, diretto da John Carpenter e interpretato da Kurt Russell. Entrambi i film sono poi rifacimento de La cosa da un altro mondo del 1951 e tutti i tre film sono ispirati al racconto Who goes there di J. Campbell. In questi anni, universo immaginario de “La Cosa” si è espanso a comprendere libri, fumetti e un videogame.

Cosa succede

Alcuni scienziati norvegesi trovano congelato in Antartide qualcosa che sembra biologico e alieno e, più in basso, un’astronave incagliata in abissi di ghiaccio da un centinaio di migliaio di anni. La cosa viene trasportata, ancora nel ghiacchio, dentro la base scientifica dei norvegesi, dove convergono anche una paleontologa americana (esperta nel “tirare fuori cose dal ghiaccio”) e due elicotteristi anch’essi statunitensi.

Ben presto la cosa si risveglia, si libera dal blocco gelato e comincia ad aggirarsi dentro e fuori la base maciullando tutti i presenti, a parte qualche doveroso sopravvissuto. Una parte di questi ultimi verrà poi massacrata a sua volta nel corso degli eventi del film dell’82, visto che il nuovo lungometraggio termina esattamente quando inizia il “sequel” di Carpenter.

Alcuni resti della Cosa


Grezzezza

Certamente un film molto meno tamarro del suo “seguito” del 1982. Mentre lì il protagonista era Kurt Russell, che non è più possibile non associare al coatto supremo Snake “Jena” Plissken (1997: Fuga da New York era dell’anno prima), qui l’anima del film è la paleontologa Kate Lloyd (Mary Elizabeth Winstead), brava, intelligente, decisa e amabile, degna di figurare nell’olimpo delle “donne che combattono gli alieni” accanto alla Ripley di Sigourney Weaver. Anche quella era però più greve della raffinata scienziata protagonista di questo The Thing. Perfino gli effetti speciali sono fini, usando la doverosa CG, ma anche elementi fisici, senza mai esagerare.

Nerdismo

Film e universo espanso de La Cosa sono molto nerd, dato che si parla ormai di film cult, fumetti, racconti di maestri della fantascienza, classici intramontabili, ecc ecc… In diversi siti di appassionati fioccano le battaglie virtuali tra gli Xenomorfi della serie Alien, gli Yautja della serie Predator e le Cose, segno che anche il mostro schifoso protagonista di questo film ha raggiunto il Gotha dell’immaginario orrido extraterrestre.

Figaggine

Molti critici del tutto folli leggono in questi film di “persone contro alieni” complessi messaggi sociali che trattano di isolamento, reazioni alla paura e allo stress, straniamento dell’identità e baggianate simili, dimenticando che si tratta solo di elementi narrativi e non di visioni filosofiche del mondo. Se comunque volete farvi i fighi durante gli aperitivi e i vernissage, potreste usare questo film per blaterare di grande fantascienza (con paragoni sul genere dagli anni ’50 agli ’80 ad oggi), de La Cosa come una metafora amara della società che ci trasforma e ci uniforma, nonché del ruolo sempre attuale della fantascienza come specchio in cui vedere riflessa la nostra realtà e bla bla bla…

La paleontologa Kate Lloyd si trova di colpo ad impugnare granate e lanciafiamme, con discreto successo

La Chicca

Alcune manifestazioni della Cosa sembrano gli effetti del T-Virus di Resident Evil: intelligenze genetiche malevole che usano la materia biologica umana per muoversi, colpire, infettare e divorare, riciclando i nostri tessuti in nuovi organi, bocche, tentacoli ed escrescenze. Visivamente eccellente.

La Fesseria

Non si capisce bene come agisca la Cosa: a volte sembra che ricicli completamente esseri umani dopo averli mangiati, rilasciandone delle copie tutte nuove (e malevole). Altre volte sembra più logicamente infettare con poche delle proprie cellule gli organismi e lasciare che essi si trasformino dall’interno. Anche i personaggi non lo capiscono bene, ma questo ci può stare. Un po’ più strana è la presenza di tanti lanciafiamme e intere casse di granate in una base scientifica degli anni ’80 in Antartide. Che ci volevano fare?


Giudizio complessivo

Chi se ne importa di John Carpenter, di Kurt Russell e della fantascienza degli anni ’50 da cui tutta questa storia di The Thing è cominciata? Il film di van Heijningen è un solido, solidissimo, film fanta-horror che merita molto più che essere considerato l’ultimo anello di una catena “nobile” di racconti e film.

La storia è semplice ma efficace, mancano molte banalità tipiche dei film di Hollywood, il mostro è una bella schifezza aliena di quelle “de ‘na vorta” e gli effetti speciali sono discreti ma ben fatti, cosa che fa finalmente dimenticare gli obbrobri (belli però eh!) del film precedente.

Insomma un ottimo intrattenimento senza nessuna sbavatura particolare, eccellente per passare una serata di pizza e birra.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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4 commenti

  1. No, volevo dire che non ha senso paragonare troppo i due film. Il film originale era bello, per i canoni dell’epoca, ma adesso abbiamo questo che non è affatto male. Vedere questo film con l’ottica di quell’altro rende un cattivo servizio a tutti e due.

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