Il Cuore di San Nicola

Il sepolcro originale di San Nicola in Turchia. Da quì, nel medioevo, il corpo del santo è stato rubato (in due parti) da due diversi gruppi di cacciatori di reliquie italiani.

San Nicola è il santo bizantino che ha dato vita alla moderna icona commerciale di Babbo Natale, inventata dalla Coca Cola. Molto amato in tutta la cristianità, specie per il suo “buon cuore” e per i suoi “doni magici”, il santo è celebre per numerosi miracoli e per l’unguento miracoloso (il misterioso “myron”) che i suoi resti producono.

Considerato protettore, tra gli altri, di marinai, pescatori, mercanti, tessitori e viaggiatori, il santo dei doni è sempre stato molto amato a Messina e alcune tradizioni parlano chiaramente di una cattedrale a lui consacrata in città nel 535-540 o anche prima, sotto l’Imperatore Costantino. La chiesa sarebbe stata quindi la prima cattedrale messinese, e il santo bizantino sarebbe dunque il primo vero patrono della città.

Quasi dimenticato ormai a Messina, San Nicola è invece ancora onorato in diversi centri della provincia, oltre che essere titolare di chiese a Pistunina, Ganzirri, San Filippo e Zafferia.

Tra tutte le manifestazioni legate al santo, quella di Ganzirri è oggi sicuramente una delle più suggestive, con una processione che si estende lungo i vicoli del villaggio e porta infine il simulacro del santo su un’antica feluca trainata da un luntro, seguito da un corteo di imbarcazioni.

Una scena dalla processione di San Nicola sul Lago di Ganzirri

Sebbene le reliquie più conosciute di San Nicola siano divise tra Venezia e Bari, sembra che la più grande e potente sia stata da sempre nascosta a Messina, grazie all’astuzia dei suoi abitanti.

Da Myra, in Turchia, dove era vissuto ed era stato fatto vescovo, San Nicola venne infatti letteralmente “importato” in Italia nel 1087, con una vera e propria spedizione organizzata per trafugarne le ossa e portarle a Bari.

Secondo una tradizione orale conosciuta da pochissimi, però, alcuni fedeli e avventurieri messinesi si sarebbero uniti alla spedizione, per poi “rubare ai ladri” e portare via ai baresi niente meno che il Cuore del Santo, trovato immerso nel prodigioso unguento che produceva.

Uno dei vasi utilizzati per contenere il myron (la “manna”) che ancora le reliquie del Santo secernono. Il Cuore di San Nicola si trova oggi in un simile contenitore?

Da allora in poi, il Cuore di San Nicola, conservato a Messina per secoli, avrebbe benedetto coi suoi doni e la sua riconoscenza la vita di naviganti, devoti e commercianti.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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Un commento

  1. C’è chi dice anche che c’era una festa del cuore di San Nicola fino agli anni ’50….
    Dell’argomento me ne sono occupato per Centonove anni fa (l’articolo è stato poi ripreso qui: http://www.russianecho.net/index.php?option=com_content&view=article&id=359%3Asan-nicola-il-messinese&catid=9%3Amessina&Itemid=13&lang=it
    Mi interesserebbe sapere quali sono le sue fonti perché la “storia” mi interessa ancora e vorrei capire se c’è speranza di capire che fine ha fatto l’oggetto dei nostri articoli…
    grazie
    Giuseppe Iannello

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