![800px-Grab_Nikolaus](http://maurolongo.files.wordpress.com/2012/04/800px-grab_nikolaus.jpg)
San Nicola è il santo bizantino che ha dato vita alla moderna icona commerciale di Babbo Natale, inventata dalla Coca Cola. Molto amato in tutta la cristianità, specie per il suo “buon cuore” e per i suoi “doni magici”, il santo è celebre per numerosi miracoli e per l’unguento miracoloso (il misterioso “myron”) che i suoi resti producono.
Considerato protettore, tra gli altri, di marinai, pescatori, mercanti, tessitori e viaggiatori, il santo dei doni è sempre stato molto amato a Messina e alcune tradizioni parlano chiaramente di una cattedrale a lui consacrata in città nel 535-540 o anche prima, sotto l’Imperatore Costantino. La chiesa sarebbe stata quindi la prima cattedrale messinese, e il santo bizantino sarebbe dunque il primo vero patrono della città.
Quasi dimenticato ormai a Messina, San Nicola è invece ancora onorato in diversi centri della provincia, oltre che essere titolare di chiese a Pistunina, Ganzirri, San Filippo e Zafferia.
Tra tutte le manifestazioni legate al santo, quella di Ganzirri è oggi sicuramente una delle più suggestive, con una processione che si estende lungo i vicoli del villaggio e porta infine il simulacro del santo su un’antica feluca trainata da un luntro, seguito da un corteo di imbarcazioni.
![festa-san-nicola-17](http://maurolongo.files.wordpress.com/2012/04/festa-san-nicola-17.jpg)
Sebbene le reliquie più conosciute di San Nicola siano divise tra Venezia e Bari, sembra che la più grande e potente sia stata da sempre nascosta a Messina, grazie all’astuzia dei suoi abitanti.
Da Myra, in Turchia, dove era vissuto ed era stato fatto vescovo, San Nicola venne infatti letteralmente “importato” in Italia nel 1087, con una vera e propria spedizione organizzata per trafugarne le ossa e portarle a Bari.
Secondo una tradizione orale conosciuta da pochissimi, però, alcuni fedeli e avventurieri messinesi si sarebbero uniti alla spedizione, per poi “rubare ai ladri” e portare via ai baresi niente meno che il Cuore del Santo, trovato immerso nel prodigioso unguento che produceva.
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Da allora in poi, il Cuore di San Nicola, conservato a Messina per secoli, avrebbe benedetto coi suoi doni e la sua riconoscenza la vita di naviganti, devoti e commercianti.
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C’è chi dice anche che c’era una festa del cuore di San Nicola fino agli anni ’50….
Dell’argomento me ne sono occupato per Centonove anni fa (l’articolo è stato poi ripreso qui: http://www.russianecho.net/index.php?option=com_content&view=article&id=359%3Asan-nicola-il-messinese&catid=9%3Amessina&Itemid=13&lang=it
Mi interesserebbe sapere quali sono le sue fonti perché la “storia” mi interessa ancora e vorrei capire se c’è speranza di capire che fine ha fatto l’oggetto dei nostri articoli…
grazie
Giuseppe Iannello