No, non è la supercazzola di un film di Monicelli (buonanima).

Il termine Antudo è acronimo di Animus Tuus Dominus, ovvero, secondo la versione più diffusa, “il tuo dio sia il coraggio”. Si tratta di un motto, una parola d’ordine utilizzata per la prima volta durante la rivolta dei Vespri Siciliani.

Dopo l’insurrezione di Palermo, scoppiata il 31 Marzo 1282 durante la messa del Vespro, tutte le città isolane si sollevarono contro gli Angioini che occupavano la Sicilia. Primo caduto angioino sarebbe stato un soldato francese, tale Drouet, che si sarebbe comportato con prepotenza eccessiva contro una donna accompagnata dal consorte.

Ovviamente l’intera rivolta era stata preparata e supportata in segreto dai nobili siciliani, per esempio da Alaimo da Lentini e dalla sua astuta moglie, Macalda di Scaletta, irati per la perdita, sotto gli Angioini, di molti dei propri privilegi.

Si narra che perfino l’episodio della donna offesa fosse stato organizzato dai congiurati.

Fatto sta che la Sicilia eruppe, ebbra di strage, e tutti gli invasori presenti vennero massacrati in una caccia all’uomo che divenne presto carneficina. Per riconoscere gli stranieri si fece ricorso ad un espediente: venivano mostrati agli sconosciuti dei ceci e veniva imposto di pronunciarne il nome. I Francesi non riuscivano a dire “ciciri” alla maniera siciliana e venivano così eliminati uno dopo l’altro.

Solo a Palermo e solo il primo giorno pare che siano stati eliminati oltre duemila francesi: uomini, bambini e donne, perfino quelle che avevano in grembo i figli dei soldati.

Nei giorni del Vespro, Messina per prima cosa tentennò, ma alla fine si unì alla rivolta. Fu proprio in quella città che avvenne, mesi dopo, la decisiva disfatta delle truppe angioine, durante quell’Assedio di Messina in cui ebbero luogo gli episodi di Dina e Clarenza e della Dama Bianca.

Da allora, il termine Antudo venne utilizzato ad ogni “rivolta popolare siciliana” come parola d’ordine di libertà e orgoglio, perfino (a sproposito) dagli attuali movimenti autonomistici e indipendentistici.

Come se la voglia di autonomia fosse sempre sinonimo di orgoglio.

Come se fosse Antudo.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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2 commenti

  1. Sara` stato un momento tragico della nostra storia, ma la cosa dei ceci/ciciri mi fa venire in mente la cadrega di Aldo, Giovanni e Giacomo…

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