Serie TV da paura* – i grandi ritorni

Serie tv, fiction, sceneggiati, show televisivi, tv serial o più semplicemente telefilm. L’elenco dei prodotti televisivi di genere fantascientifico, horror, thriller e fantasy che meritano una visione è molto consistente. Ecco qualche consiglio sulle serie arrivate ormai alla seconda o terza stagione.

Games of Throne è la serie fantasy capolavoro di quest’anno, sicuramente la più bella di questo genere mai realizzata e anche uno degli show migliori in assoluto di tutti i tempi. Cast, dialoghi, costumi e trame sono di prima scelta, realizzate con il beneplacito del creatore della saga letteraria in persona, GRR Martin. Anche scenari, battaglie campali ed effetti speciali sono a livelli più che dignitosi, rendendo l’intero prodotto migliore perfino della maggior parte dei film fantasy arrivati al cinema. Per non parlare del fatto che si parla della trasposizione del ciclo fantasy più celebre degli ultimi anni. Un prodotto esemplare, basato accuratamente sulla saga originaria e realizzato in maniera ottimale. Voto: 9.5.

The Walking Dead è una serie survival-horror basato sull’omonimo fumetto. I protagonisti sono un gruppo di sopravvissuti a un’Apocalisse Zombi che fuggono per l’America, cercando un posto sicuro dove vivere lontano dai morti viventi, i predoni e gli psicopatici che infestano il paese. Dopo un paio di stagioni con qualche problema di stile (pochi zombi e troppe chiacchiere), la terza si presenta più cruda, violenta, cupa, disgustosa e action, ovvero proprio quello che ci si aspettava. Tirando le somme con la stagione 2012-2013, la serie torna ad essere un buon prodotto e si lascia certamente guardare. Zombi, pistolettate e squartamenti elargiti discretamente bene. Voto: 7,5.

Boardwalk Empire è una serie davvero cinematografica, prodotta da Martin Scorsese e con la presenza di alcune buone facce hollywoodiane come Steve Buscemi e Michael “Leonardo Dicaprio dei poveri” Pitt. Le vicende sono quelle dei gangster (molte), della gente comune (meno) e degli agenti (ancora meno) della Atlantic City degli anni del proibizionismo. Le faide, le alleanze e i tradimenti tra i boss della East Coast americana degli anni ’20, accompagnate da un sottofondo di politica, indagini federali, corruzione e lotte  civili, sono il cuore della vicenda, che offre anche stralci interessanti della vita dell’epoca. Qualità cinematografica e storie di gangster. Voto: 9.

Haven è una serie tratta in parte dal romanzo The Colorado Kid di Stephen King, da cui si discosta abbondantemente per trama, stile e significato. La serie tv è la storia di un’agente fbi (ma lo sarà davvero? spoiler: “no”) che arriva nella sonnolenta cittadina di Haven per indagare su casi sempre più misteriosi. Si scopre poco a poco che Haven è un luogo inestricabilmente avviluppato di misteri, segreti e soprannaturale vario. La gente c’ha i “problemi” (sic!), che sono delle sorta di maledizioni personali sempre diverse, capaci di causare scompiglio per la cittadina e mettere a repentaglio le vite dei suoi abitanti. Il crescendo delle tre stagioni sembra portare verso un finale “miracolistico”, ma chi sa? Serie abbastanza sonnolenta e monotona, ma che si lascia guardare e capace di qualche sprazzo di ironia. Voto: 6,5.

American Horror Story è una serie che si prefigge di (durare molti anni e) presentare per ogni stagione una trama, un’ambientazione e dei personaggi sempre diversi, sebbene con attori ricorrenti. La prima annata è stata abbastanza cupa e inquietante, incentrata su una casa stracolma di fantasmi e infestata da qualsiasi cosa. Voto molto alto a sceneggiatura, atmosfere e attori, che si alza ancora di più se si considera la seconda stagione: Asylum. A parte una trama ancora più delirante e cupa della vicenda precedente, adesso alla bravissima e terrificante Jessica Lange e a Zachary Quinto si unisce Joseph Fiennes e tutta la storia diventa davvero disturbante e mefitica. Paura e inquietudine a livelli professionali, ottime prove degli attori. Voto: 8.

Battlestar Galactica – Blood and Chrome è l’ultima novità del mondo Battlestar Galactica, prequel delle vicende narrate nella serie ufficiale, ma sequel di Caprica. In questo momento il serial è composto solo da brevi episodi rilasciati sul web, che però mostrano una qualità molto elevata, ma a quanto pare lo show approderà presto in tv e avrà una produzione dal consueto minutaggio. Nel frattempo la serie è molto veloce e coinvolgente e riporta la storia al suo cuore fondamentale: piloti di astronavi che combattono nello spazio contro robot invasori, senza troppi trastullamenti mentali su identità, messianismo e religione. Brevi episodi abbastanza ben fatti e coinvolgenti. Voto: 8.

Revenge è basata sul feroce complotto che ha visto il padre della protagonista venire accusato ingiustamente di terrorismo e finire ucciso in prigione. All’uscita dal riformatorio, la figlia del presunto colpevole sarà (miracolosamente) raccattata da un miliardario genio dell’informatica e addestrata da un maestro giapponese della vendetta (ebbene sì!). Gli anni successivi saranno poi dedicati a intessere una complicata ragnatela di trame per rifarsi di quelli che hanno incastrato il padre e rovinato la sua vita. All’inizio della storia, la ragazza si infiltra nella famiglia dei ricconi che stanno dietro all’intera faccenda, fidanzandosi con il giovane rampollo di casa per poi architettare decine di intrighi al solo scopo di vendicarsi di tutti i colpevoli del complotto, che si allarga sempre di più fino a coinvolgere misteriose organizzazioni imperialistiche americane. Nonostante l’improponibilità del tema, lo svolgimento della storia e dei singoli capitoli è abbastanza ben fatto e rende il tutto interessante, con i colpi di scena e i crescendo che ci si aspetta da un serial thriller come questo. Troppo però è deputato ai potenti mezzi (informatici ed economici) della spalla della protagonista e il livello di violenza è abbastanza basso. Qualità altalenante, ma mai scadente, discreto intrattenimento. Voto: 6,5.

Sherlock è un piccolo capolavoro. Si tratta di una rivisitazione in chiave contemporanea delle vicende di Sherlock Holmes, ambientate nella Londra attuale, il tutto con un cast di fenomeni come Benedict Cumberbatch (Holmes) e Martin Freeman (Watson) – entrambi finiti tra l’altro ne Lo Hobbit rispettivamente come Smaug e Bilbo. Al contrario del mediocre Elementary, il britannico Sherlock è una meraviglia per gli occhi e per la mente, con interpretazioni d’eccezione, regia e fotografia splendide e tutto il bene che si può dire della produzione di Steven Moffat e Mark Gatiss. Molto particolari le soluzioni ideate per rendere “interattive” le elucubrazioni e gli spiegoni di Sherlock, oltre che quelle per riadattare le storie vittoriane alla Londra moderna. Questa miniserie, composta di 3 episodi lunghi a stagione, non merita un “10” pieno solo perché un paio di puntate sono al di sotto della media, comunque alta, delle altre. Bellissima fiction inglese, un eccellente Sherlock moderno. Voto: 9,0.

Grimm parte da un’idea semplice quanto abbastanza stupida: le creature delle fiabe dei Fratelli Grimm (Orchi, Lupi Cattivi, Fate e così via) sono vere e da sempre convivono nascondendosi tra gli uomini. I Fratelli Grimm appartenevano a una stirpe di cacciatori di mostri e le loro Fiabe, assieme ad altri volumoni più occulti, sono resoconti di eventi realmente accaduti e forniscono istruzioni su come combattere questi “Selvani”. Uno degli ultimi Grimm vive oggi a Portland e si trova immischiato suo malgrado in questi “affari di famiglia”, divenendo il Buffy-l’Ammazzavampiri della situazione e creando a poco a poco attorno a sé una Scooby Gang di alleati. A parte l’assurda quantità numerica di Selvani che si possono incontrare a Portland, lo show non è poi così male e le stagioni filano via lisce in una serie di puntate “investiga e scopri il mostro” che finiscono per creare anche una trama di sottofondo attorno al Grimm e alle lotte di potere del “Principe” che si nasconde in città, quella “vecchia volpe” del Capitano della Polizia Renard. Una serie tranquilla di indagini soprannaturali che si lascia guardare con sonnolento piacere. Voto: 7.

*dove “da paura” sta per horror, ma anche fantascienza, fantasy e giallo/thriller che mi sono piaciute. Non ci saranno segnalazioni di serie di altri generi o che non ritengo abbastanza interessanti.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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5 commenti

  1. Di revenge ho guardato la prima stagione, ma sinceramente da quando sono emersi i giapponesi lo show mi pare sia scaduto. E’ effettivamente emozionante e pieno di suspance, ma a volte veramente troppo esagerato.
    L’idea di base, una ragazza che gioca a fare il conte di montecristo poteva anche starci ma ormai siamo a dei livelli di implausibilità che hanno de grottesco. Perciò sono indeciso se guardare la seconda stagione.

    Grimm è una forza! Anche perchè non è mai facile capre se in realtà i grimm originali fossero buoni o cattvi con vari inzi contrastanti che vengono snocciolati nel corso degli episodi. Però non è paragonabile a mio parere a supernatural. Spero che ne parlerai nei classici.

    • Sono d’accordo su tutto… La seconda stagione di Revenge sta diventando pesante e sempre piu implausibile. Inoltre non si capisce bene dove la trama stia andando a parare e questa confusione non aiuta. Grimm mi piace e sono d’accordo che Supernatural è meglio, nonostante il calo delle passate stagioni. Sarà chiaramente un “classico”…

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