Concept Art prevista verosimilmente per il modulo di Gran Burrone
Concept Art prevista verosimilmente per il modulo di Gran Burrone

Ultimo estratto della recensione de L’Unico Anello – Avventure oltre le Terre Selvagge sFantasy Magazine. Ecco le novità previste per il gioco di ruolo realizzato da Francesco Nepitello per Cubicle 7, ambientato nella Terra di Mezzo de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli.

Come giocatore, prima che come recensore, spero che L’Unico Anello abbia un futuro prospero e lungo innanzi a sé. Nelle intenzioni degli autori, i tempi interni di gioco si andranno “evolvendo” fino a colmare tutta la distanza tra la Battaglia dei Cinque Eserciti e la Guerra dell’Anello, prevedendo anche che i giocatori cambino i propri personaggi nel corso del tempo, impersonando via via figli, eredi, apprendisti o parenti vari degli eroi precedenti (come Frodo da il cambio a Bilbo, Gimli a Gloin e così via). L’iniziale limitazione di tempi, luoghi e razze, assolutamente gradevole e funzionale per “partire subito” col gioco, comincerà quindi ad ampliarsi via via fino a comprendere tutte le regioni e i popoli della Terra di Mezzo alla fine della Terza Era.

Sappiamo già che per il 2013 sono previste tre uscite succulente che speriamo di avere anche in Italia, magari per il prossimo Lucca Comics&Games:

  • the-darkening-of-mirkwood-coverThe Darkening of MirkwoodL’Oscuramento di Bosco Atro. Dopo le sette avventure dei Racconti delle Terre Selvagge, a detta dello stesso autore questa sarà la campagna “ufficiale” di Avventure ai Confini delle Terre Selvagge. Nel corso dei trent’anni (in termini di tempo in gioco) di questa campagna, l’Ombra calerà sulle Terre Selvagge e si insedierà a Dol Guldur minacciando gli abitanti di Bosco Atro e dintorni, cercando di spezzare il breve ottimismo seguente alla Battaglia dei Cinque Eserciti e mirando alla definitiva estinzione degli Uomini dei Boschi. Ogni anno coperto dalla campagna sarà oggetto di eventi fondamentali e possibili avventure, che porteranno gli eroi ad affrontare perfino qualche Nazgul e, secondo un’indiscrezione dell’autore stesso, la Bestia di Bosco Atro, un “lupo mannaro” servo di Sauron – niente di meno che un Maiar caduto che ha assunto forma di lupo per tormentare la Terra di Mezzo!
  • Heart of the Wild (titolo italiano non ancora deciso) sarebbe dovuto essere in principio un capitolo geografico compreso dentro The Darkening of Mirkwood ma si è deciso successivamente di ampliarlo e renderlo una pubblicazione a se stante. Questo modulo comprenderà quindi una descrizione della Valle dell’Anduin, delle Montagne Nebbiose, di Bosco Atro e di tutte le rimanenti regioni delle Terre Selvagge, con nuovi mostri e altro materiale.
  • Rivendell – Gran Burrone (titolo ancora non definitivo) sarà infine dedicato alla Casa di Elrond e ai territori a ovest delle Montagne Nebbiose, introducendo due nuove culture giocabili: gli Elfi di Gran Burrone e i Raminghi del Nord.

PSICB1007_500Un contenuto speciale che speriamo prima o poi sia disponibile in qualche modo è inoltre The Wood-witch and the Wolf-King, previsto dapprima l’anno scorso e poi a quanto pare cancellato. Il contenuto di quest’avventura è ancora avvolto dal mistero, ma riguarda ancora una volta la salvezza degli Uomini dei Boschi.

Alla fine di questa lunghissima recensione, il giudizio sull’intera linea de L’Unico Anello è assolutamente positivo: il gioco funziona perfettamente ed è ottimamente calato nella straordinaria ambientazione di Tolkien, ma senza essere appesantito dall’immutabilità dei fatti raccontati ne Lo Hobbit e ne Il Signore degli Anelli.

Avventure, campagne e moduli fino ad ora si sono dimostrati ottimi prodotti, gustosi e giocabili senza cambiamenti, intelligenti e divertenti. L’estetica di tutte le uscite è sempre grandemente sopra la media e le illustrazioni di Howe e Hodgson strepitose.

Se il gioco manterrà la longevità che promette, rimarrà senza dubbio uno dei giochi più belli e meritevoli di questi anni.

Leggi l’intera recensione su Fantasy Magazine!

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Mauro Longo
Mauro Longo
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Un commento

  1. Ottima recensione!
    Ho comprato questo gioco circa tre mesi fa e devo dire che l’ho trovato molto ben fatto con delle meccaniche davvero carine e in sintonia all’ambientazione. Purtroppo non ho avuto ancora occasione di giocarlo per bene (giusto una mini-avventura da 2-3 sessioni con mia sorella che è neofita dei gdr) e non ho potuto testare a fondo tutto il sistema che il gioco mette a disposizione, un po’ per mancanza di tempo e un po’ per mancanza di giocatori adatti per questo tipo di gdr; infatti lo trovo poco adatto per i pigri dell’interpretazione e non amanti dell’ambientazione tolkieniana.
    Devo dire però che per quanto il gioco sia nel complesso molto positivo, il manuale che ne spiega il regolamento mi è risultato difficile da digerire: le meccaniche non sono ostiche da comprendere eppure il manuale è redatto in modo poco chiaro. Innanzi tutto la suddivisione in due manuali (uno dell’avventuriero e uno del maestro del sapere) se è pratico e funzionale per i giocatori non lo è per il master che da novizio assoluto quale sono io su questo gioco ho dovuto fare un continuo ping pong tra un manuale e l’altro per capire definitivamente come funzionano alcune meccaniche. Altra cosa poco chiara è il testo in sè: le meccaniche fondamentali sono talvota descritte lungo tutto un capitolo e sono rare le tabelle che ne riassumono la base. Una volta che ho letto entrambi i manuali ho dovuto rileggerli prendendo carta e penna per fare un sunto delle regole del gioco. Eppure a mio avviso sarebbe stato sufficiente fare come per il capitolo che riguarda la creazione del personaggio dove è stata scritta una tabella che ordina in pochi punti i passi da seguire per creare il proprio personaggio; senza di quella credo che avrei impiegato il triplo del tempo per capire come completare la scheda.
    Questo aspetto del manuale poco chiaro mi sembra un elemento recidivo nei lavori di Nepitello dove ho trovato anche nel gioco da tavolo “la guerra dell’anello” dove si ha un gioco spettacolare e bilanciato ma con un manuale strutturato in modo pessimo.
    Chiedo scusa per il lungo commento ma ho ritenuto necessario evidenziare questi punti. L’Unico Anello a parte il suo manuale l’ho comunque trovato davvero bello e avvincente in molte delle sue meccaniche (l’utilizzo dei tratti, la corruzione e i suoi relativi punti ombra, lo sviluppo del personaggio, etc.) sebbene non abbia ancora potuto giocarlo a fondo per carpirne tutti i pregi e difetti.

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