La Peste Nera – un articolo su La Tela Nera

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Su La Tela Nera un mio articolo sulla Peste Nera del Trecento, la catastrofica epidemia che ha distrutto l’Occidente ai tempi di Boccaccio. Proveniente dai recessi dell’Asia Centrale, il morbo della peste ha segnato la fine del medioevo in tutto il Vecchio Mondo, sterminando decine di milioni di persone.

Dico adunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di milletrecentoquarantotto, quando nella egregia città di Fiorenza, oltre a ogn’altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza: la quale, per operazion de’ corpi superiori o per le nostre inique opere da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti nelle parti orientali incominciata, quelle d’inumerabile quantità de’ viventi avendo private, senza ristare d’un luogo in uno altro continuandosi, verso l’Occidente miserabilmente s’era ampliata. (…)

A cura delle quali infermità né consiglio di medico né virtù di medicina alcuna pareva che valesse o facesse profitto: anzi, (…) non solamente pochi ne guarivano, anzi quasi tutti infra ’l terzo giorno dalla apparizione de’ sopra detti segni, chi più tosto e chi meno e i più senza alcuna febbre o altro accidente, morivano.

E fu questa pestilenza di maggior forza per ciò che essa dagli infermi di quella per lo comunicare insieme s’avventava a’ sani, (…) ché non solamente il parlare e l’usare cogli infermi dava a’ sani infermità o cagione di comune morte, ma ancora il toccare i panni o qualunque altra cosa da quegli infermi stata tocca o adoperata pareva seco quella cotale infermità nel toccator transportare. (…)

G. Boccaccio – Decamerone

La chiamarono Peste NeraGrande Morte e Morte Nera. E ancora la Moria, la Grande Pestilenza, la Morte Atroce…

Fu il più grande episodio pandemico attestato nella storia dell’umanità, provocando in pochi anni la morte, solo in Europa, di decine di milioni di persone, verosimilmente un abitante su tre (o perfino su due) del nostro continente. L’evento fu cosi devastante che l’intero assetto sociale, economico e politico dell’Europa alla fine del Medioevo ne fu modificato per sempre.

Il ceppo della Peste Nera pare venisse dai recessi misteriosi del Deserto del Gobi, in Mongolia, o da un qualche altro luogo sperduto della sconfinata Asia Centrale. Trasportato dai ratti e dalle loro pulci, in un luogo imprecisato di abbandono e miseria in cui anche i parassiti morivano di stenti, il batterio Yersinia pestis mutò per poter assalire anche l’uomo e garantirsi sopravvivenza e diffusione su un nuovo tipo di ospite/vittima.

Viaggiando di villaggio in villaggio, il bacillo della Morte Atroce raggiunse i monti Altaj e il Pamir e fu registrato per la prima volta da un resoconto scritto intorno al 1338 nell’attuale Kirghizistan, presso una comunità cristiana-assira posizionata sul lago Issyk-Kul. Spostandosi lungo la Via della Seta, la Grande Pestilenza raggiunse poi nel 1345 la Crimea, il Mar Nero e il Mar Caspio, affacciandosi così sull’Europa.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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