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Diventare vecchi giocando a giochi di ruolo, leggendo fantasy, horror e fantascienza, smanettando librogame, boardgame e videogame d’annata. Credete che il gioco vi mantenga giovani? Non è vero. Siete vecchi. Come me!

Ho continuato per anni a credere di essere all’avanguardia con i miei gusti musicali, perché dicevo di amare e seguire il Trip-Hop, cosa che facevo effettivamente fin da quando nessuno nemmeno sapeva che esistesse questo genere musicale. Poi, qualche giorno fa, una veloce ricerca su wikipedia mi rivela che il genere è morto più o meno da 5/8 anni.

Feroce la consapevolezza. Bruciante, definitiva, incontestabile. Sono diventato vecchio. 

Mentre io credevo di stare sul cutting edge, il cutting edge se n’era bello che andato, zompato via in avanti di due generazioni, tanto lontano che non si gira nemmeno più a farmi ciao ciao con la manina.

C’è un momento in cui diventiamo vecchi. In cui smettiamo di seguire il flusso delle novità e delle mode con la naturalezza istintiva dei quindici anni e cominciamo a ricordare, collezionare, parlare dei vecchi tempi nei forum. Solo che i vecchi tempi non hanno niente di meglio dei nuovi tempi, ci sono solo stati prima, ai nostri tempi. E ora non sono più i nostri tempi.

E’ lo stesso concetto dell’Età dell’Oro: l’Età dell’Oro del fumetto, del gioco di ruolo, della musica dark, del cinema d’azione, del cinema horror, della letteratura fantasy. Solo che non è vero. L’età dell’Oro è quando NOI siamo nella nostra età dell’oro e tutto ci sembra figo. Poi, quando la NOSTRA età dell’oro sarà passata, tutto ci sembrerà più brutto, peggiore, scopiazzato, rovinato rispetto ai nostri tempi. Invece è tutta la stessa roba e la qualità si trova equamente distribuita tra i decenni. Siamo noi a essere cambiati, non “il settore”.

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Forte di tale sconfitta morale e alla luce di questa nuova consapevolezza, sono andato a riguardare i miei interessi degli ultimi anni. Ecco cosa ho trovato:

  • Old School Renaissance: la rinascita della Vecchia Scuola dei giochi di ruolo! Perché quando eravamo giovani giocavamo a D&D Basic o Advanced, oppure addirittura a Tunnels&Trolls, ed era bellissimo e ci divertivamo tantissimo. E quei manuali erano buggati in maniera incredibile, le regole complicate e incomplete, le avventure erano solo dungeon crawling ed erano illustrati da un bambino della classe di recupero. Però era quella l’Età d’Oro del gioco di ruolo, giusto? Quindi vai coi retrocloni, che sono l’unico gdr che vale la pena di giocare. Giusto? 
  • Librogame: Lupo Solitario, Fighting Fantasy, Blood Sword e tutti quanti gli altri librogame pubblicati dalla EL, per non parlare di quelle figate inglesi come Fabled Lands, Path to Victory o Destiny Quest! Perché erano l’equivalente dei videogame per chi aveva 13 anni nel 1990 e le storie, i nomi e le copertine di quei librini non ce li scorderemo mai. Solo che i librogame in Italia sono finiti da oltre 15 anni e da allora si rimane a parlare di quanto erano belle quelle avventure… Certo, escono anche nuovi librogame in inglese e adattamenti digitali delle vecchie glorie… Ma chi li legge? Sempre e solo i vecchi appassionati che non si arrendono alla fine del genere.
  • Quei bei rolegame di una volta: Uno Sguardo nel Buio, Girsa e Giasa, Lex Arcana, Il Richiamo di Cthulhu, Maelstrom, Dragon Warriors, Holmes & Co., I Cavalieri del Tempio e Kata Kumbas. Quanti ricordi, vero? tutto quello che ci stava prima di Vampiri: The Masquerade e non è D&D rientra in questa panoramica di bei giochi di una volta. Cosa ci importa della New Wave, di D&D 4 o 5, di Pathfinder, di Warhammer Fantasy RPG 3 (e derivati)? Qui in realtà io sono stato un progressista. Ho continuato a essere sulla cresta dell’onda quando è uscito D&D 3.0, sono passato alla 3.5 con entusiasmo e ho saltato a piè pari in Pathfinder quando è uscito, apprezzando molto anche il Set Introduttivo. Ma quanto erano belli i giochi di una volta, però!
  • HeroQuest: per i fanatici il miglior boardgame di sempre, grazie alla componentistica eccellente e alla possibilità di mutuare tabellone, porte, scrigni e miniature per altri giochi e regolamenti. Ci sono però anche i duri e puri che ci giocano davvero ancora, magari con house rules e varianti. Peccato che è un gioco di 25 anni fa… Tra gente reale e conoscenze internet, conosco molte più persone che giocano a HeroQuest piuttosto che ai moderni boardgame fantasy. Questo vi fa capire che gente frequento…
  • Romanzi e racconti di una volta: Jack Vance e Howard, Clark Ashton Smith e Lovecraft, Fritz Leiber e Bourroughs, i cicli del Mondo dei Ladri, di Conan, di Elric, di Cthulhu, della Terra Morente e Averoigne, di Fafhrd e Grey Mouser, e poi anche le Ghost Stories inglesi dell’inizio del Novecento, il macabro e lo straordinario, il romanzo gotico e quello di sensazione. Man mano che vado avanti, sembra che l’età delle mie letture retroceda nel tempo. Ho cominciato con i miei contemporanei e man mano mi muovo all’indietro. Per ora sul mio comodino ci sono solo autori morti decenni prima che io nascessi. Non è normale…

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Tirando le somme: a quanto pare sono stato giovane intorno al 1991-1996 quando guardavo al presente di giochi di ruolo, librogame, Magic, giochi vari e letture fantasy contemporanee. Dopo quella fase, i miei cinque anni (asterisco) all’Università sono stati di mantenimento e approfondimento. Nuovi giochi sono stati seguiti durante quegli anni (vedi D&D 3.X), ma è cominciata anche la fase regressiva verso libri e giochi più vecchi: D&D Basic e Advanced, scrittori fantasy degli anni ’70. Abbiamo poi una fase decisamente discendente 2003-2008, in cui seguivo la moda solo per quanto riguardava D&D, mentre per tutto il resto continuavo ad andare indietro nel tempo: si ritorna a giocare a Lex Arcana, Uno Sguardo nel Buio, vecchi D&D e Kata Kumbas.

Si può dire che il momento che sancisce la mia vecchiaia scatta nel 2008 con l’arrivo di D&D 4 e un certo proliferare di giochi cosiddetti New Wave. In quel momento scatta il mio Gran Rifiuto e divento un Grognard brontolone, un vecchio che guarda i lavori e bofonchia la sua rabbia verso i giovinastri, il suo rimpianto verso i vecchi tempi e l’Età dell’Oro. Da allora in poi, le uniche novità che mi concedo, sono quelle che mi riportano comunque indietro nel passato. Alla mia età dell’Oro.

E voi?

Quando siete diventati vecchi?

Mauro Longo
Mauro Longo
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23 commenti

  1. Io ho 37 anni, corro 30+ km alla settimana e mi sento piu` giovane ora che venti anni fa! Quindi Maurone mangia di meno e muoviti di piu`, tanto per incominciare :)!
    Per quanto riguarda il gioco di ruolo e gli interessi ho iniziato a giocare a D&D scatola rossa, ma sono fermamente convinto che il settore sia migliorato negli anni e che i giochi vecchi, perdonatemi grognard, siano mediamente piu` brutti degli attuali. Non perche` i designer fossero meno bravi, si tratta semplicemente di esperienza accumulata nel settore durante gli anni.
    Per questo scrivo, masterizzo e gioco a Savage Worlds che e` un gioco moderno fatto per le mie esigenze di trentasettenne con famiglia e poco tempo libero.
    Per quanto riguarda le letture invece, anche io sono legato agli anni 60-80. A parte poche eccezioni ritengo che gli scrittori di quell’epoca fossero meno costruiti e piu` spontanei degli attuali.
    I librogame? Quelli si, mi piacciono ancora :).

  2. Io sono diventato vecchio quando ho visto disertare il gioco di ruolo in favore del gioco di carte. Ho iniziato a 14 anni con la scatola rossa di D&D; sono passato per la scatola blu, verde, nera e oro; per il Richiamo di Cthulhu edizione Stratelibri, Katakumbas, Lex Arcana, Warhammer Fantasy Roleplay edizione Games Workshop (quello con le pagine lucide!); Warhammer Fantasy Battle I Edizione e Warhammer 40.000 Rogue Trader, The Masquerade I Edizione, quella con i clan essenziali, ho consumato a segni di matita e gomma di cancellare le pagine di Lupo Solitario… e ho visto i giovani abbandonare il roleplay per sedersi come pensionati a buttare su un tavolo carte su carte di Magic e MOLTI più quattrini di quelli che rimproveravano a me di spendere in miniature!

  3. io mi son reso conto di essere diventato vecchio leggendo questo post 🙂
    ho iniziato con D&D scatola rossa nel 1988, l’ho proseguito fino agli anni dell’università quando ho iniziato la 3.0 (con comparsate in cthulhu e vampiri). poi ho abbandonato tutto per qualche anno, per tornare prepotentemente alla nostalgia due anni fa: allora ho rispolverato tutto, da HeroQuest ai romanzi, ai gdr. Attualmente ho ricominciato a giocare a D&D classic (meraviglioso) e a Cthulhu (meraviglioso).
    Passo il mio tempo libero a cercare pezzi da collezione su ebay, e onestamente ho anche fatto qualche discreto affare 😉
    Ora ho la casa stracolma di manuali e librigame (più del solito, intendo), e non vivrò abbastanza per giocarli tutti 🙁

  4. Io mi considererò vecchio quando avrò perso la voglia di giocare ^_^
    Tuttavia non mi posso considerare giovane perché, benché ancora prendo nuovi manuali, imparo nuove regole ed invento a tutto spiano, sono rimasto legato ad alcuni modus operandi di quando ero anagraficamente ragazzo.

    Ciao 🙂

  5. Comunque Mauro (e tutti gli altri) la domanda che ti devi fare e`: ti diverti ancora? Se la risposta e` si`, continua pure con il tuo essere grognard… altrimenti ci sono sempre la canasta e lo scopone scientifico:).

  6. innanzitutto non si dice vecchio, si dice VINTAGE 🙂
    e se metto la faccina vuol dire che sono giovine

    VIVA il genere fantastico vintage! anche se oggigiorno george “babbo natale” martin non lo scarto di certo.
    ma per parlare di letture L.S. De Camp ursula Le Guin e Andre Norton dove li metti? e non vedo nessun italiano….. bisogna rimediare! 😉

    ludicamente parlando mi sono sentito giovane fino circa al 2006 dopo di che l’edizione 3.0 di D&D ha cominciato ha stufarmi e dopo un paio d’anni in cui mi sono dedicato a varie altre cose e ho tralasciato il gdr (ma mai le buone letture) ho ripreso con labyrinth lord e recentemente con il gioco di avventura di blood sword

  7. In realtà, sebbene ogni tanto sia un brontolone anch’io, concordo nel dire che ciascuno ha la sua età dell’oro.
    Le attrici di una volta non erano più belle di quelle di adesso.
    Gli scrittori di oggi sono altrettanto validi di molti dei giganti del passato.
    I film degli anni ’80 sono particolarmente belli, ma anche adesso ne girano di spettacolari.
    Etc etc etc.

    Infatti ho poca sopportazione di quelli che, quando cito un prodotto relativamente nuovo, mi rispondono “eh, ma vuoi mettere con [inserire vecchiume a piacere]”.
    Ragionamenti nostalgici che sono affascinanti, ma che non portano lontano.

    Al limite alcune cose le ho abbandonate proprio perché non riesco più a starci dietro, come per esempio i GDR.

  8. Come dice Mario, la vecchiaia è un malattia epidemica che colpisce un italiano su uno… Benvenuto nel club!
    Io ho pensato le stesse identiche cose qualche anno fa, ho fatto pace con il concetto e sto cercando di sfruttare l’esperienza/saggezza per recueprare il sense of wonder perduto.

  9. Bene, mi accodo anch’io a questa che sembra la fila dei pensionati alla posta! 😉

    Credo che uno diventi vecchio ‘in senso brutto’ quando pensa di avere ormai imparato visto letto e giocato tutto quello che meritava di esserlo, e pensa che non ci sia altro da aggiungere.
    Spero invece che siamo riusciti a invecchiare ‘in senso buono’. Spero che ognuno di noi semplicemente conosca meglio i propri gusti e preferenze e per questo sappia giudicare per sé ciò che vi si adatta. Allora viene fuori che dei libri di questo decennio te ne piacciono otto, ma scopri che ce ne sono altri otto degli anni sessanta, o di due secoli fa, che ti piacciono altrettanto.

    Poi, non è che le cose (i giochi, il cinema, la narrativa) vadano a migliorare costantemente: se si pensa alla storia della letteratura, o dell’arte, si vede subito che ci sono decenni più brillanti e altri di calma piatta; si vede che idee che appaiono innovative e geniali si sviluppano negli anni in modi deludenti, o viceversa. Ci sono alti e bassi, e invecchiare in senso buono vuol dire saper distinguere, senza dire che tutto ciò che è nuovo fa schifo, ma senza neanche seguire ciecamente tutte le novità.

    Per quanto riguarda i vecchi d&d, credo che “l’effetto nostalgia” che aleggia intorno alla “scena OSR” sia l’aspetto più folcloristico ma meno significativo. Penso che il senso dell’OSR sia riassumibile in due punti chiave: recupero critico e conseguente rielaborazione. E non si tratta di cose che si fanno a 15 anni!
    Si è parlato molto di questo aspetto su forum The Roaring Old School quindi non mi ripeterò qui. Cito solo Rob Conley (Bat in the Attic):

    To me the Old School Renaissance is […] is about going back to the roots of our hobby and seeing what we could do differently. What avenues were not explored because of the commercial and personal interests of the game designers of the time.

    Comunque coraggio: finché questo blog non cambia nome per diventare Prostata Meccanica, ce la possiamo fare!

  10. Sul mio scaffale convivono ad&d, kata kumbas, d&d 4e, shadowrun, mouse guard, avventure in prima serata e dungeon crawl classics… sono salvo, dottore? O è solo un goffo tentativo di mascherare la mia senilità? Come quei padri che si mettono la tuta per accompagnare il figlio in città e dicono “tosto!”, pensando di far colpo sui giovinastri col loro linguaggio colorito, mentre invece raccolgono solo scherno ed una vaga vena di compassione?
    A dire il vero comunque, la prova dell’avanzare della mia età l’ho avuta poco tempo fa, quando ad una ragazzina a cui davo ripetizioni ho citato i Nirvana e lei mi ha risposto con uno sguardo vuoto e un timido “non li conosco!”

  11. Anche io sono invecchiato come tutti e quindi mi unisco al coro. Ti guardi intorno e sai già che da qualche parte arriverà un segno, una conferma, un’ennesima prova all’inevitabile… forse, in qualche modo non vedi l’ora che succeda perché invecchiare, è comunque qualcosa di nuovo che accade nella nostra vita.
    Concordo anche io sul fatto che ogni generazione ha la sua “età dell’oro” ma riflettendoci, la principale differenza tra la generazione di chi oggi è “vecchio” e quelle successive, è l’avvento di internet. Noi siamo quelli cresciuti sbucciandoci le ginocchia in cortile con un pallone e successivamente con dadi alla mano e tanta voglia di dar sfogo alla fantasia, dipingendo il nostro immaginario intorno ad un tavolo da gioco. Era il nostro mondo, era il trampolino di lancio e lo strumento giusto per dare sfogo alla nostra creatività e, nonostante tutto, lo è ancora oggi.

  12. Io credo di essere diventato vecchio quando l’anno scorso ho iniziato a giocare alla seconda edizione di martelli da guerra dopo che era già andato fuori pubblicazione.

    Eppure onestamente la mia fossilizzazione era cominciata già prima, risale alla 3.5 di D&D che ho cominciato a utilizzare in tutte le salse rifiutandomi categoricamente di provare altri sistemi. D’altronde la cosa per una serie coincidenze fortuite o gira a mio vantaggio, visto che si trovano più giocatori di Pathfinder che di D&D 4, e sono attualmente il mio bacino di utenza per fare il D.M.

    D’altronde c’è anche un concetto pratico: faccio 75 km al giorno per lavoro, mi restano fatta la spesa e i lavori di casa forse 8 ore in una settimana da poter utilizzare per lo svago. Negli ultimi 7 giorni poi fatalità non sono riuscito ad attaccarmi quasi mai al pc per seguire i blog. Devo anche perdere tempo su nuovi regolamenti di Gdr o bardgame quando ne ho un paio che conosco a memoria e so gestire anche a braccio?

  13. Questo e’ il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che io in realta’ vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si e’ parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!

  14. -ciao, sono Vaag, ho 29 anni e sono vecchio da 6mesi circa
    -ciao Vaag
    -ho cominciato ad esserlo quando ho capito di essermi perso la MIA epoca d’oro non giocando per lunghissimi anni.
    da poco ho contattato (e faccio parte di) un’associazione che organizza puntuali serate di gdr, ho cominciato a leggere blog +/- nostalgici ed enciclopedici per “recuperare il tempo perduto”, ho iniziato a collezionare retrocloni e vecchi gdr per “assaporare il gusto autentico della fantasia e dell’avventura”, ho ricominciato a leggere i librogame (continuando le avventure lasciate a metà, … e invidio i ragazzi più giovani di me che non hanno mai smesso di giocare dalla dorata adolescenza…

  15. un po’ di amaro in bocca però rimane…e puntualmente lo sciacquo con una birra tra amici davanti a dadi e miniature 🙂
    ps: grazie x l’accoglienza

  16. Mah… quando ero giovane (anagraficamente) leggevo avidamente Emilio Salgari e Giulio Verne, che erano gia’ morti e sepolti da un pezzo… Ed ero proprio giovane!
    Quando ero giovane (anagraficamente) giocavo a rubamazzo e scopone… Ed ero proprio giovane!
    Perche’ dovrei farmi problemi se adesso mi trovo a giocare ad una versione di un gioco che non e’ piu’ in produzione (…e costa meno di quella in produzione…)? E’ tipico dei giovani guardare il franco!
    L’importante e’ tenere alta la curiosita’ per quello che succede a succedera’, al di sopra dell’attaccamento a quello che e’ successo nel passato.

    Ah, alla mia eta’ comincia ad essere un po’ difficile poter dire che sono “giovane”…

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