Decameron dei Morti – la recensione di Letteratura Horror

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Terza recensione per il Decameron dei Morti. Questa volta l’autore è Ivo Gazzarrini di Letteratura Horror, che esprime un giudizio davvero lusinghiero sul libro e sul suo gongolante autore.

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Decameron dei Morti o L’alba dei Trapassati Redivivi (di Mauro Longo)

Recensione di Ivo Gazzarrini per Letteratura Horror

(Il grassetto è mio ed è usato con una certa autocelebrazione)

 

Letteratura Horror ha recensito per voi il nuovo romanzo “Decameron dei Morti. L’alba dei trapassati redivivi” scritto da Mauro Longo ed edito da Origami Edizioni.


Finito il libro ho tirato un grosso sospiro seguito da un: “wow!”.
Il sospiro perché ho faticato non poco a leggerlo. L’esclamazione di stupore per il semplice fatto che siamo di fronte a un vero e proprio capolavoro. Lo so, la parola “capolavoro” è pericolosa, riservata quasi esclusivamente ai critici letterari, agli studiosi… io lo ripeto: il Decameron dei morti è un capolavoro!


TRAMA – Siamo a metà del 1300 a Firenze e la città è colta da una pestilenza improvvisa quanto veloce: le persone muoiono e si rialzano assetate di carne umana. Sono Trapassati Redivivi, zombie. Un gruppo di sopravvissuti, sette uomini e tre donne, arruolatisi nella compagnia di Ferrante, al comando del Principe Galeotto Malatesta, fa la guardia da sopra un’alta torre alla città. Mentre difendono Firenze dai morti viventi, sotto lo sguardo attento di Messer Francesco Boccaccio, i giovani raccontano ognuno le proprie storie con l’intento di far conoscere e dare qualche notizia utile a coloro che verranno negli anni a venire. Una storia a sera per dieci giorni, prima che il gruppo si sciolga per destinazioni diverse. 

RECENSIONE – Questa in sintesi la trama o, perlomeno il soggetto del Decameron dei morti. I racconti dei giovani sono tenuti assieme da una tosta spina dorsale che ci fa conoscere come è la situazione di Firenze (e del resto dell’Europa) in quel momento. Francesco, fratellastro di Giovanni Boccaccio, è l’autore/raccoglitore e ideatore dell’opera, colui che, insieme ai giovani, vive direttamente l’esperienza dei morti e raccoglie le testimonianze di ognuno di loro.

Dicevo che ho faticato a leggerlo. Il motivo è che il Decameron dei morti è scritto in italico volgare, con quel linguaggio del popolo adeguato al tempo in cui si svolgono le azioni. La decisione di usare questo espediente è vincente. Grazie a questo tutto il testo ottiene un realismo pressoché assoluto.
Le storie sono talmente scritte con dovizia di particolari che lasciano sconvolti e sfiancati. L’autore riesce a portarci lì e a farci vivere in prima persona i violenti fatti che accadono ai protagonisti di ogni storia. I singoli racconti ci fanno conoscere tanti eventi tragici, l’avvento del morbo, ci fanno sapere che il popolo fiorentino è stato contagiato da un branco di porci trasportati lì per essere venduti al mercato. Ogni storia narra di personaggi che restano attaccati addosso, come il guaritore con le erbe considerato una sorta di stregone, personaggi mitici come il contadino non morto che si aggira per i campi munito di falce. Il verro zombie feroce e enorme che non muore mai. 
Per quanto riguarda l’autore “vero” del Decameron dei morti, Mauro Longo, mi sento profondamente impacciato nello scrivere ciò che penso di lui. Considero questa opera e il suo autore decisamente troppo perfetti e questo è motivo del mio imbarazzo. Un conto è scrivere di qualcosa che piace ma di una cosa che oltre a essere gradita è anche decisamente perfetta è difficile. Liquiderò la cosa brevemente, dicendo che Longo è un genio e questo racchiude il fatto che è anche un ottimo scrittore. Il lavoro dietro a questo romanzo deve essere stato decisamente faticoso e colossale.
Nota di merito alla casa editrice Origami che ha reso possibile la pubblicazione di questo piccolo gioiello.
Il Decameron dei morti – l’alba dei trapassati redivivi è disponibile come ebook nel formato epub e mobi (per kindle).
Mi piace pensare che il Decameron dei morti sia in realtà l’opera che tutti conosciamo, l’originale, quello che tutti studiano nelle scuole e che il Decameron di Giovanni Boccaccio sia il remake in chiave erotica. Sarebbe un vero casino, che dite? La figura degli zombie non farebbe più parte dell’immaginazione dei cultori dell’horror ma sarebbe storia. Il manuale per sopravvivere agli zombie di Max Brooks sarebbe un vero manuale di sopravvivenza e non un libro horror.
Mi chiedo che significato avrebbe, in questo stato di cose World War Z!

 

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Il Decameron dei Morti è diventato una realtà grazie a Origami Edizioni!

Mauro Longo
Mauro Longo
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