La Danza Macabra – articolo su La Tela Nera

bernt notke - danse macabreSu La Tela Nera un altro mio articolo, questa volta sulla Danza Macabra, il tema artistico che raffigura i morti e i vivi che insieme danzano il girotondo della fugacità della vita e dell’ineluttabilità della Morte. Un tema cupo e amaro che ha attraversato i secoli fino ai nostri giorni.

La Peste Nera, l’epidemia che alla fine del Medioevo mieté milioni di vittime per tutta l’Europa, è stata una delle fonti di “ispirazione” principali per una ampia gamma di iconografie della Morte e temi artistici sulla caducità della vita e il destino dei mortali. Canti, affreschi, ballate, rappresentazioni, poemi e opere moraleggianti si susseguirono per decenni e si radicarono nei secoli successivi, diffondendosi di paese in paese e tramandandosi così attraverso l’Età Rinascimentale e quella Moderna.

Uno dei più celebri di questi temi è la Danza Macabra, conosciuta come Dance of Death in inglese, Danse Macabre in francese e Totentanz in tedesco, solo per citare i nomi che più spesso ricorrono ancora oggi in film, musica, fumetti e romanzi di genere horror e fantastico.

Le prime raffigurazioni pittoriche della Danza Macabra risalgono ai primi decenni del Quattrocento e i più antichi esempi oggi conservati sono quello del Cimitero degli Innocenti di Parigi e quello dell’Abbazia di La Chaise-Dieu in Alvernia. Prima ancora però, le Danze Macabre erano veri e propri balli rituali di carattere religioso o, meglio ancora, sacre rappresentazioni misteriche medievali, che avevano lo stesso scopo degli affreschi e dei dipinti successivi: ricordare ai fedeli la caducità della vita e la vanità delle cose terrene dinnanzi alla Morte.

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Mauro Longo
Mauro Longo
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2 commenti

  1. Oibò, c’era giusto ieri sera una puntata di passepartout su Rai 5 in cui parlavano della danza macabra e facevano vedere parecchi affreschi sul tema… ma immagino che nella verde Irlanda non si veda molto bene Rai 5! 🙂

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