DragonSword – L’E6 incontra D&D Base

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Merita più che una segnalazione sulla pagina facebook questo manuale realizzato da Andrea Tupac Mollica e distribuito tramite il suo blog “I Cancelli di Hellwinter”. Un adattamento dell’E6 per D&D Base con una grafica davvero evocativa!

Qualche giorno fa su I Cancelli di Hellwinter è apparso DragonSword, una conversione E6 della versione BECMI di Dungeons&Dragons, la più celebre e rinomata versione di D&D prima della Terza Edizione. Per chi non lo conoscesse, l’E6 è la migliore novità e il più riuscito adattamento che la comunità Old School Renaissance ha saputo sviluppare per riattualizzare e dare linfa vitale a D&D. Nata inizialmente per D&D 3.5, questa variante permette di usare D&D 3.5 mantenendo basso (realistico?) il livello di potere dei personaggi e del mondo in cui si trovano. Con la E6, i Draghi tornano ad essere mostri inarrivabili, un Eroe esperto muore se affronta dieci guardie cittadine e le orde di Goblin sono sempre una minaccia. La variante consiste nel fatto che al Livello 6 (di D&D 3.5) i Personaggi smettono di crescere di Livello e acquisiscono semplicemente 1 Talento ogni 5000 Punti Esperienza. Tra i vari Talenti vanno compresi ovviamente quelli che permettono di imparare Incantesimi, migliorare le Abilità, crescere in una Caratteristica o in Tiri Salvezza.

Ecco la variante E6 (v041) di Ryan Stoughton.

Anche secondo Andrea, questa modalità di gioco ha diversi punti di forza (copincollo):

  • Bilanciare la difficoltà dell’avventura è un gioco da ragazzi.
  • I Giocatori imparano presto ad avere cura dei loro Personaggi, perché anche una ferita di troppo o un imprevisto può sempre risultare fatale.
  • Il Narratore è “costretto” ad ideare situazioni verosimili, nelle quali ce la si può cavare più con le idee e il buon gioco di ruolo che grazie alla Spada +1000.
  • Non si corre il rischio della ripetitività, perché di mostri e nemici di pari livello se ne trovano a dozzine nei manuali, negli scenari, nelle riviste e nelle tantissime fanzine.
  • Si possono progettare e giocare campagne di gioco che hanno una chance reale di giungere a termine, perché conquistare il VI Livello si può fare anche giocando saltuariamente, mentre il XXXII Livello è invece solo una chimera che la stragrande maggioranza dei giocatori di D&D non ha mai raggiunto.

Andrea ha quindi sistemato (e già riaggiustato) questa versione dell’E6 per “il vecchio regolamento del nostro cuore“, ovvero quella che è anche la prima ad essere giunta in Italia, con la vecchia Scatola Rossa (e poi quella blu, verde, nera…).

Scaricate DragonSword 2.0 e provatelo appena possibile, per farci sapere (soprattutto all’autore) cosa ne pensate e se avete aggiunte, modifiche o ulteriori suggerimenti. E, soprattutto, come ci si trova al tavolo! 

E se poi volete, date un’occhiata anche ai miei suggerimenti per usare l’E6 con la Scatola Introduttiva di Pathfinder!

Mauro Longo
Mauro Longo
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6 commenti

  1. un altro buon lavoro di tupac
    mi piacciono la presentazione (molto curata e molto old school)
    il sistema delle capacità
    la letalità di molte minacce (guardie, ratti, goblin, trappole ecc.) che si mantiene con il tempo

    invece mi piace meno il fatto che non si guadagni esperienza per i tesori,(anche se il motivo è perfettamente spiegato e adatto al livello limitato) perchè a questo punto rimangono i mostri sconfitti a dare px (correggetemi se sbaglio) e questo secondo me può portare a ricercare lo scontro in sè più che il tesoro.
    lo stesso effetto si potrebbe ottenere facendo trovare meno tesori.
    sono un po’ perplesso anche sul fatto che i ladri non siano migliori nello scalare degli altri a parità di forza (bene invece che non abbiano il super-udito!)

    D&D BECMI è anche per me l’edizione preferita in assoluto . personalmente per la mia prossima campagna la userò (anzi BE perchè mi fermo prima ) limitata al liv. 10, con qualche house rule.

    • La perfezione non esiste a questo mondo, ma e’ certo un’edizione che rimane nel cuore e nella memoria (a volte pure troppo…)

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