Mythos diventa Selvaggio – Intervista a Gilbert Gallo

MTE-MythosMythos, il gioco di ruolo dell’epica greca era stato pubblicato dalla Rose and Potion qualche anno fa. Ritorna ora aggiornato e rivisto, in versione Savage Worlds. Ecco l’intervista all’autore, Gilbert Gallo.

fotogilbertCiao Gilbert e grazie per la tua disponibilità. Parlaci un po’ di te. Dove vivi e cosa fai quando non scrivi e giochi di ruolo?

Salve a tutti! Vivo a Bari e quando non creo universi paralleli svolgo la professione di odontoiatra con una missione: regalare sorrisi ai miei pazienti.

Quando è nata la tua passione per il gioco di ruolo? Quali sono stati i tuoi primi giochi, le tue letture, i titoli che ti hanno influenzato maggiormente?

La passione per i GDR nacque tanti anni fa con i Librogames (chi ha la mia età ricorderà sicuramente di cosa sto parlando). Fra un Librogame e l’altro, arrivò il “contagio” del gdr: un mio amico aveva la famosa “scatola rossa” di D&D, e da lì mi si aprì un mondo…

GameID00000001240_gildarQuando hai capito che questa passione poteva diventare anche un lavoro? Prima o dopo GilDar, la tua opera prima?

Beh, sarebbe davvero bello se in Italia il lavoro di scrittore di manuali di giochi di ruolo rendesse abbastanza da poter mantenere una famiglia, ma purtroppo non ci sono ancora le condizioni perché questo scenario possa realizzarsi. In ogni caso, ho acquisito la consapevolezza che “ce la potevo fare davvero” proprio come dici tu, dopo la mia prima opera: GilDar, un dark fantasy con toni steampunk. Se lo riguardo ora, col senno di poi, rivedo tutta la gioia e la freschezza dell’entusiasmo di gioventù concentrati in un manuale che, per i mezzi e per le conoscenze di cui disponevo allora, è davvero un capolavoro.

Com’é nato Mythos? Come mai hai scelto la mitologia greca per la tua “Grande Opera “?

Mythos è nato da una semplicissima constatazione, e cioè che la mitologia greca è la principale fonte di ispirazione per la maggior parte dei gdr. Mostri come il Minotauro o le Gorgoni, l’organizzazione del Pantheon delle divinità, il fatto che ad una preghiera di un chierico o ad un sacrificio di un cultista corrisponda un miracolo o una maledizione degli dei ed il fatto stesso che gli eroi abbiano grandi poteri ma anche grandi responsabilità e/o difetti derivano tutti in ultima analisi da una reinterpretazione della mitologia greca. A quel punto, visto che la gente ha giocato per decenni “reinterpretazioni” della mitologia greca, ho pensato che avrebbe gradito giocare “l’originale”, e per questo ho scritto Mythos, con la finalità di far giocare il vero setting epico derivato da Omero ed Esiodo ove ci sono tutti gli ingredienti per una narrazione epica: rivalità fra gli dei, mostri abominevoli, eroi con grandi poteri ma con grandi difetti/responsabilità.

covermythospn3Qual’era il regolamento originario di Mythos e come lo hai realizzato? Quali erano i punti più particolari, che ancora ti sembrano validi?

Le meccaniche “originali” di Mythos avevano il fine di raggiungere il miglior compromesso fra precisione e rapidità. Coniugando il d10 dello storytelling system con la CD del d20, rendevano appieno lo spirito “fast and furious” del sistema di gioco.

Come è stato il passaggio a Savage Worlds? Come ti sei trovato con questo regolamento?

La scelta di Savage Worlds non è stata casuale. Il “nuovo” regolamento è stato scelto apposta per rendere il setting di Mythos ancora più coinvolgente ed entusiasmante. I personaggi ora sono ancora più caratterizzabili, il setting è ancora più variegato ed il “mood” generale del gioco è ancora più epico. Quello che già era pensato per essere un gioco “fast and furious” ha raggiunto davvero il suo apice grazie a SW.

Quali sono gli elementi che sono cambiati in Mythos, a parte il regolamento, tra l’edizione originale e quella Savage Worlds?

Dato che dovevo “riscrivere” il gioco, ho approfittato per introdurre alcune aggiunte che i numerosi playtest mi hanno suggerito:

  1. La razza dei Semidei, che in cambio di una “maggior dipendenza” dagli dei e di “problemi personali” maggiori, ha d’altro canto dei poteri davvero incredibili.
  2. La competizione fra gli Dei è ancora più accesa, dando molti più spunti per avventure e campagne grazie al “Heavenly Contest”.
  3. Il Doomchaining. Quando gli Eroi usano i Punti Fato per “far andare le cose come vogliono loro”, il Fato “tiene traccia” delle loro azioni e reagisce di conseguenza, “legando” persone, oggetti e/o luoghi al destino dell’Eroe, come una sorta di Karma. Ancora più di prima, da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
  4. Le Casate Reali che competono per il potere su Hellas ora sono meglio descritte, con alleati, risorse ed obiettivi in modo da rendere al meglio le lotte fratricide dell’era mitologica.
  5. La storia del Cosmos è ora dettagliata in ogni suo aspetto. Anche chi non sappia davvero nulla di mitologia greca (ammesso che esistano persone davvero all’oscuro di tutto!) ora potrà diventare esperto in men che non si dica.

MYTHOS

Su cosa stai lavorando in questo momento? Cosa prevede la linea futura di Mythos – Savage Worlds?

Al momento sono in “pausa figlio”, dato che da pochissimo è nato Gabriel, il mio “eroe” primogenito. In ogni caso, mi piacerebbe far uscire dei supplementi che dettaglino le varie regioni del Cosmos, le altre Casate Reali, i Luoghi Epici e, perché no? altri Dei potrebbero decidere di entrare nella competizione per la successione al trono di Zeus…

51o7ymXYRJLCome giudichi il mercato italiano per gli autori dei giochi di ruolo? È un vantaggio o un problema essere un autore italiano?

Ritengo che il mercato italiano sia davvero molto limitato. Scrivere manuali è un’impresa titanica e purtroppo il mercato italiano non ripaga affatto in modo adeguato l’impegno che un autore emergente profonde per creare un prodotto di qualità, né in termini di visibilità e ancora meno in termini di denaro. Spero che ora la nuova realtà emergente di Savage Worlds in italiano contribuisca a rendere più “interessante” il mercato italiano anche per noi autori tricolori.

Per il resto, essere Italiani è sicuramente un grande vantaggio in fase creativa. Abbiamo un grande talento ed una fantasia sconfinata, a differenza di molti autori esteri. Tutti i problemi però per gli autori italiani arrivano dopo: quando si cerca di avere un giusto riscontro per il proprio lavoro. Le case editrici del panorama italiano lavorano in modo a dir poco “amatoriale”. Ed è allora che ci si rende conto che l’ideale sarebbe avere un cervello tricolore ed una lingua a stelle e strisce.

Grazie mille, in bocca al lupo e a presto!

Grazie a voi e mi raccomando, non smettete mai di sognare!

Mauro Longo
Mauro Longo
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