Bera Bjornsdottir contro gli Staallu

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La furia dell’orsa  è la prima avventura della saga di Bera Bjornsdottir, personaggio creato da Andrea Sfiligoi. In questa storia vichinga, Bera affronta i misteriosi e terribili Staallu. Cosa sono queste creature?

Cominciano le avventure di Bera Bjornsdottir

51WWYr8nc+LHo letto di recente il bel racconto per ragazzi La Furia dell’Orsa – la prima avventura di Bera Bjornsdottir, un racconto lungo di Andrea Sfiligoi che trovate su Amazon, in versione cartace e digitale e consiglio ai lettori più giovani nonché agli amanti del fantastico e del mondo norreno in generale.

La storia racconta la spedizione di Bera e di sue due compagne, tre giovani “vichinghe” allegre e intraprendenti che hanno rubato una piccola nave per andare a cercare il padre di Bera, sperduto da quelle parti.

Ma le terre gelate del nord sono casa non solo di uomini duri e animali selvatici, bensì anche di mostri oscuri partoriti dalla notte e voraci di calore umano.

Per questo, Bera e le sue compagne si trovano a dover affrontare gli Staallu, terribili creature golose di sangue e, durante la sua prima avventura, Bera scoprirà cos’è accaduto al proprio padre, il segreto della propria nascita e il grande potere che è dentro di lei. Se siete avvezzi alla mitologia nordica, leggendo il titolo e il nome della protagonista e osservando la copertina dovreste già aver capito cosa potrebbe succedere… 😉

A parte ciò e il consiglio di provare questa storia e non farsi sfuggire le altre pubblicazioni della Masked Elephant Press, quello che mi ha incuriosito molto è la figura degli Staallu, un mostro che sinceramente non conoscevo.

Ed è proprio questo dettaglio che mi ha colpito, visto che di creature di miti e leggende ne ho lette e sentite di ogni tipo, tra tutti i bestiari storici e ludici che avrò consultato in questi anni. E questa mancanza mi ha ovviamente portato a fare subito delle ricerche.

Ecco quindi chi sono i mostruosi avversari di Bera.

Gli Staallu della tradizione Sami

staalluGli Staallu, trascritti anche come Stallo, Stalo o Stallu, sono creature del folklore dei Sami, le popolazioni più conosciute come Lapponi. Nei miti e leggende dei Sami, questi esseri sono mostri grossi, cattivi e stupidi, simili a giganti o troll, e le storie che li mostrano li rappresentano spesso come l’esempio di pratiche selvagge, primitive o crudeli che l’uomo invece non commette o ha abbandonato. Secondo lo scrittore sami (e allevatore di renne) Johan Turi, il primo intellettuale a trascrivere e diffondere le leggende del suo popolo, gli Staallu sono “esseri per metà umani e per metà Troll o Demoni“.

Turi inoltre fa un parallelo con i “Giganti” di cui parla la Bibbia, i Nephilim nati dall’incrocio tra i Figli di Dio e le Figlie degli Uomini, e una storia dei sami racconta anche una vicenda molto simile a quella di Davide e Golia, che era un altro “gigante” del Vecchio Testamento.

Mezzi-Troll o Mezzi-Demoni, questi esseri partecipano dell’archetipo di giganti ed esseri spropositati, ma contemporaneamente appaiono come forze della natura selvaggia e capaci di entrare in contatto con il mondo degli spiriti, prevedendo il futuro, trasformandosi in animali o lanciando qualche incantesimo. Mostri quindi, giganti mangiatori di carne umana, goffi e stupidi, ma anche dotati di poteri oscuri e di una parte di facoltà spiritiche.

Nei racconti e nelle leggende, la funzione di questi esseri è molteplice:

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  • rappresentare un nemico cannibale, enorme e goffo, che il giovane eroe astuto e abile può abbattere;
  • rappresentare i pericoli della natura e dei luoghi oscuri o desolati, per ammonire i bambini a stare attenti: se qualcuno si perde è perché lo Staallu ha “girato il territorio”, alcuni animali diventano pericolosi all’improvviso perché sono Staallu che hanno preso la forma di bestie e così via…
  • raccontare l’origine di elementi straordinari del paesaggio: i grandi macigni spersi per le pianure o formazioni rocciose particolari sono “opera dello Staallu”;
  • spiegare perché alcuni laghi sono melmosi o senza pesci: vi è stato sepolto uno Staallu.

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MV5BMTkwODMyNjIwOV5BMl5BanBnXkFtZTYwMTg3MTM5._V1__SX1303_SY548_Anche il Lexicon Lapponicum ne parla e il termine viene impiegato anche quando si devono descrivere invasori provenienti da oltre il territorio sami, in genere più grossi e meglio armati dei poveri indigeni, per esempio vichinghi razziatori (e questo è davvero inquietante, vero Bera Bjornsdottir!?).

In questa accezione, il termine Staallu è utilizzato anche nel film Pathfinder del 1987, che racconta una storia dell’XI secolo in Lapponia. Qui gli Staallu sono dei brutali conquistatori e ad essi si contrappone il giovane e abile protagonista, di nuovo come la storia di Davide e Golia.

Nel 1931, parlando degli Staallu, Johan Turi dice che queste creature sono ormai quasi del tutto scomparse ma che esistono invece molti Mezzi-Staallu, cosa che fa pensare ovviamente a incroci non molto gradevoli.

Facendo due conti, anche considerando che ormai ottant’anni dopo gli ultimi veri Staallu sono scomparsi, è quasi certo che creature dal sangue misto, almeno in parte Staallu, bazzichino ancora per la Lapponia.

Fate attenzione se andate in vacanza da quelle parti!

Mauro Longo
Mauro Longo
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