Infinite cose da fare, e così poco tempo…

infinite cose da fare e cosi poco tempo

“Infinite cose da fare e così poco tempo…” rifletteva il Joker di Tim Burton. Alla luce di come si annuncia il 2015, inizio a credere che avesse ragione!

Infinite cose da fare…

Tranquilli, siete salvi, tirate un sospiro di sollievo! Nonostante sia appena finito il 2014 e iniziato il 2015 e nonostante questo blog abbia da poco superato i 1000 post, questo non sarà:

– un riassunto dell’anno passato,

– un sommario degli eventi futuri,

– una top 10, top 5, top 20,

– un noiosissimo “palinsesto” dei prossimi articoli.

e così poco tempoCi sarebbero tante cose da dire sul futuro di Caponata Meccanica e del suo autore, che all’aurora di questo nuovo anno si mostra roseo/dorato, pieno di iniziative, soddisfazioni, nuove sfide lavorative e personali, nuove pubblicazioni all’orizzonte (da qui a 365 giorni da oggi, dovrei pubblicare almeno 8 titoli per 4 diverse case editrici: romanzi, giochi di ruolo e librogame: non ci credo neanche io!).

Questa nuova mole di lavoro, che sto per iniziare ad affrontare in maniera incredula, stupefatta ed entusiasta, mi impone però una riflessione sui tempi delle giornate e delle settimane. Di quanto tempo avrei bisogno per fare tutto quello che devo fare, come lo dovrei fare?

Facciamo un’analisi veloce:

Tanto per cominciare

2 ore al giorno alla lettura: uno che finge di essere autore di romanzi, saggi e racconti come me dovrebbe per prima cosa tenersi esercitato alla lettura, per conoscere quello che viene pubblicato di giorno in giorno, nonché fare analisi critica dei testi, per copiare spudoratamente prendere spunto dagli altri autori, grandi e piccoli, presenti e passati. Mettendoci dentro anche saggistica, raccolte di racconti, riviste di genere e fumetti il tempo dovrebbe essere almeno di 2 ore al giorno.

2 ore al giorno per film e serie tv: l’immaginario fantastico contemporaneo e le nuove tecniche di scrittura e sceneggiatura passano giocoforza attraverso tv e cinema; diciamo che avrei bisogno per tenermi aggiornato di vedere 2 puntate di tv show o 1 film al giorno. Anche quelle cose che non mi piacciono ma sono necessarie per conoscere l’andazzo generale.

1/2 sessioni settimanali di gioco di ruolo (3/6 ore): scrivo di giochi di ruolo, scrivo giochi di ruolo, lavoro con i giochi di ruolo. Indispensabile giocare il più possibile: Savage Worlds, Tropicana, Ultima Forsan, ma anche la concorrenza ovviamente: tutte le novità del settore, per conoscere l’andazzo generale e copiare spudoratamente prendere spunti e idee per il futuro.

2 ore al giorno per la rete e i fandom: siti, forum di settore, blogger amici e nemici, portali di narrativa, gruppi facebook dedicati, lo stream continuo di eventi, commenti, critiche, flamewar, trollaggi, discussioni costruttive e distruttive, fenomeni della rete, meme, tormentoni. Come si fa a lavorare in questo settore e vivere con i social media senza essere immerso tutto il giorno nel flusso della rete? Non si può. Se “tutto il giorno” però sarebbe troppo, mi pare che all’incirca ci passo e ci devo passare circa 2 ore al giorno.

1 ora al giorno per il blog: perché anche la Caponata vorrebbe la sua parte… Che siano articoli di approfondimento, annunci, informazioni, novità o stralci di vita vissuta, un articolo di Caponata Meccanica mi prende circa sempre un’ora di tempo per essere letto, riletto, linkato e riempito di immagini. A volte anche il doppio o il triplo di questo tempo…

1 ora al giorno per i miei social: perché oltre ai social media che curo per lavoro, ci sono anche quelli miei personali o legati ai miei lavori e a questo blog. Piccole cose, forum in cui sono moderatore, altri in cui mi piace essere, i miei interessi personali, le persone conosciute sulla rete, il play-by-mail, il play-by-facebook e così via… venti e più cose, piccole e grandi, che però meritano ogni giorno una fetta di tempo e di cervello.

E il bello deve ancora venire…

…perché finora non ho neanche nominato il lavoro vero e proprio, le cose che mi permettono di mandare mio figlio a scuola di surf e di prevedere il corso di cocktail acrobatico per la sorella ancora di là da venire…

E qui il gioco si fa duro:

5455293845_7c74252feb_z4 ore al giorno di social media management: che più o meno è quello per cui mi
pagano, ovvero gestire pagine, account e post su Facebook, Twitter, G+, controllare email, preparare comunicati, seguire interviste e conferenze stampa, moderare forum e community varie, provvedere al customer service via social media, preparare contenuti, sistemare pagine e download, preparare blurbs e testi vari editoriale e di comunicazione. Ma anche creare contenuti di gioco, curare pubblicazioni, almanacchi, dispacci, presenze su riviste varie… Mi diverto come un matto, ma le cose vanno fatte bene, i compiti sono tanti e il tempo vola…

4 ore al giorno per scrivere le mie cose: perché, se ricordate bene, ho parlato di 8 (otto) pubblicazioni a mio nome da qui a 365 giorni. Un boato. Quattro ore al giorno per lavorarci, tra prime stesure, revisioni, editing finale, supporto all’impaginazione e simili sono appena sufficienti.

1 ora al giorno per l’aggiornamento: perché chi lavora nella comunicazione e nei social media deve essere sempre attento alle tendenze del settore, alle nuove tecniche, ai trucchi, alle modifiche degli algoritmi di google, alle nuove applicazioni che nascono ogni giorno, ai social media che nascono ogni settimana. Il tutto spesso in inglese, lingua che leggo ma che mi impegna più o meno il doppio di un equivalente testo scritto in italiano.

1 ora al giorno per la documentazione: perché per scrivere qualsiasi cosa nel modo in cui io lo faccio, la documentazione è il 30% del lavoro: wikipedia, google books, libri veri e propri, atlanti, immagini prese dalla rete, qualsiasi cosa…

E la vita vera?

Perché lavoro e attività generali non sono nulla, rispetto alla vita reale, che ha bisogno dei suoi spazi:

Tempus_fugit_9001 ora al giorno per l’attualità: RaiNews24, telegiornali veri, l’Internazionale, Micromedia, Limes, portali di informazione, 1 o 2 giornali cartacei, riviste o recensioni letterarie, narrative e ludiche. Perché bisogna essere anche ancorati alla realtà e sapere come va il mondo in questo momento, altrimenti ci si riduce ad essere solamente delle estensioni della propria tastiera. Mentre il mondo è ancora là fuori.

3 ore al giorno di vita vissuta: perché la realtà va anche vissuta, i posti vanno visti viaggiando, le spiagge vanno calpestate, i sentieri nella foresta percorsi, le biciclette inforcate, gli sport praticati, gli hobby approfonditi, la spesa fatta, la tecnologia testata, le persone incontrate, i discorsi fatti, le grandi idee litigate, l’attualità dibattuta al bar, le lingue imparate e parlate, cibi, bevande, cocktail e specialità di ogni genere gustate. E non solo perché questa è la vita, ma perché senza sperimentare queste cose… di cosa parleranno le nostre storie? Di quello che leggiamo nei libri o vediamo in tv? Non basta…

4 ore al giorno per la famiglia e gli amici: perché alla fine della fiera le cose che contano sono comunque sempre i figli, la persona che ti sta accanto ogni giorno, gli amici più cari, i familiari più stretti. Tutto quello che ho scritto finora e riempie le mie giornate, non è nulla di fronte a tutto questo.

10 ore al giorno per mangiare, dormire, spostarsi e andare in bagno: perché di meno non si può, senza morirne dopo pochi giorni.

…e così poco tempo

sun-dialTirando le somme avrei la necessità di avere giornate feriali di 37 ore. Non ci siamo.

Per fortuna possiamo smontare la sequenza e ricostruirla basandosi sui 5 giorni lavorativi a settimana e delegare alcune cose al weekend.

Inoltre possiamo sovrapporre diverse attività e generare ore multitasking, per esempio:

– vedendo film mentre si mangia;

– leggendo libri e navigando mentre si va in bagno e si viaggia;

– giocando di ruolo quando si dovrebbe dormire;

– evitando di aggiornare questo blog e i social;

– aggiornandosi sull’attualità mentre si seguono la rete e i social

Rifacendo i calcoli con questi accorgimenti, da lunedì a venerdì potrebbero bastarmi 24 ore, ma solo se nei weekend i giorni durassero 40 ore… mmmhhh…

C’è ancora qualcosa da ritagliare: qualcuno saprebbe suggerirmi un algoritmo che mi metta a posto le settimane?

Mauro Longo
Mauro Longo
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