Scherza con i Santi: Sanctuarium, il nuovo progetto targato MoonBase!

Sanctuarium - Imgur

 

Arriva Sanctuarium, il nuovo esperimento di MoonBase Factory dedicato a i Santi del calendario e della tradizione cristiana. E San Ranieri è già pronto a menare le mani!

Dopo gli esperimenti di scrittura collettiva di Risorgimento di tenebra, 2 Minuti a Mezzanotte e Pandemia Gialla, un nuovo interessante progetto vede la luce ad opera del collettivo di autori che ruotano attorno a MoonBase Factory.

Sanctuarium!

Si tratta in questo caso di Sanctuarium, un’ambientazione condivisa che rilegge le biografie dei Santi italiani in chiave del tutto weird, horror e pulp, alla luce di tutti quegli elementi fantastici e sovrannaturali rilevabili in molte agiografie. E quindi giù con miracoli, guarigioni, resurrezioni di morti, esorcismi, evocazioni di diavoli e tutte le leggende, non sempre canoniche, che appartengono alle tradizioni popolari.

Il primo racconto lungo legato a questo ciclo è Sarranieri schianta diavoli: Asmodeo, scritto da Massimo Mazzoni e che inaugura dunque l’intera serie, ma anche una sottocollana dedicata proprio a San Ranieri di Pisa (chiamato dai pisani, appunto, “Sarranieri”).

Sarranieri Schianta Diavoli: Asmodeo

Sarranieri4Anno Domini 1136, Repubblica di Pisa. Ranieri Scacceri è giovane, attaccabrighe e amante della vita: donne, vino, buon cibo e feste sono gli ingredienti fissi della sua vita spensierata. Ma l’incontro con un misterioso eremita cambia tutto: una sola strada lo attende, la conversione. C’è in gioco la salvezza della sua anima?

No, c’è molto di più e presto l’uomo che diverrà San Ranieri, patrono di Pisa, lo scoprirà a sue spese, tra demoni, misteriose sette esoteriche, duelli all’ultimo sangue con Arciduchi infernali e donne attraenti quanto pericolose.

La prima avventura altomedievale di Sarranieri (come lo chiamano i pisani) lo schianta diavoli, ambientata nel mondo di Sanctuarium, dove i Santi sono molto meno misericordiosi di quanto li ricordavate!

San Ranieri

Il progetto e il primo titolo della collana mi interessano e incuriosiscono e spero di potervi partecipare attivamente. Per prima cosa, mi fa piacere che sia San Ranieri il protagonista della prima avventura della serie, visto che questo personaggio è legato anche alla città di Messina.

Ne avevo parlato ad esempio su Il Codice Cariddi, nel paragrafo Ranieri, storia di vino e di lanterne

Quando i normanni si insediarono in città, promossero la fondazione di un convento e una chiesa dedicati al San Salvatore in quella che era chiamata Lingua Pharii il “capo del faro”. Pochi anni dopo, a questi monaci greci si aggiunse Raineri.

Raineri (o Ranieri) Scacceri era il frivolo figlio di un ricco mercante di Pisa. Convertitosi attorno ai 19 anni, egli si diresse in Terrasanta dove visse in penitenza per lungo periodo, compiendo numerosi miracoli.

Narra la leggenda che, al ritorno verso Pisa, egli si fosse fermato diverso tempo a Messina, intorno al 1150. Si raccontava che l’eremita abitasse in una piccola capanna sotto dei ruderi di età antica e che uscisse nelle notti di tempesta più feroce con una lanterna in mano per evitare ai naviganti i gorghi terribili e gli scogli del porto. 

E così via…

Il mio contributo a Sanctuarium, se ci sarà, sarà però dedicato a un altro santo, anche del quale ho già parlato su Il Codice Cariddi. Nientepopodimeno che…

San Filippo Cacciatore di Spiriti

Ecco un po’ la sua storia, ripescata dall’articolo omonimo:

91317aSan Filippo “il Cacciatore di Spiriti” fu un asceta, esorcista e taumaturgo che venne in Sicilia nel V secolo e lasciò un segno importante sull’isola. Il suo attributo “cacciatore di spiriti” o “cacciaspiriti” deriva dal termine originale greco “pneumatodioktis”, l’unico caso dell’agiografia greca in cui si usa questo nome.

San Filippo proveniva dalla Siria ed aveva avuto dal pontefice la missione di evangelizzare le zone impervie e abbandonate della Sicilia. Avrebbe dovuto incontrare pastori e contadini, pescatori e miserabili, sperduti tra monti e valli e abbandonati a loro stessi dopo la fine dell’Impero. Avrebbe anche dovuto convertire genti pagane e ancora legate a culti ancestrali e misteriosi, perfino a sacrifici umani e divinità infere. Avrebbe dovuto perfino affrontare demoni e indemoniati, spiriti e ossessi, che a quanto pare abbondavano sull’isola.

Talmente la situazione era pericolosa che il pontefice conferì nelle mani del suo inviato un libro dal grande potere magico e religioso, un formulario di preghiere ed esorcismi, con il quale combattere le potenze demoniache e i tenebrosi culti siciliani.

Insomma ce n’è abbastanza per un paio di storie alla vecchia maniera, che ne dite?

Mauro Longo
Mauro Longo
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