L’avventura della dama dei lupi – racconto in concorso per “Streghe, Vampiri & Co.”

Ancora poche ore per partecipare al premio Streghe, Vampiri & Co. di Giovane Holden Edizioni, in scadenza il 21 Ottobre a mezzanotte. Ecco un’anteprima de L’avventura della dama dei lupi, il mio racconto in concorso.

 

(…)

La figura si avvicinò, camminando in mezzo ai lupi fin sotto il rovere. Con le mani, mentre passava, accarezzò la schiena delle bestie. I lupi, di rimando, le leccarono le dita.

Era una ragazza, ancor più giovane di lui. I suoi capelli erano chiari e scarmigliati, lunghi appena sotto le spalle e forse un tempo dorati, anche se buio e fango rappreso li facevano apparire più scuri. Indossava vecchi stivali laceri e sformati e una veste grigia che le arrivava sopra le ginocchia, bucata qua e là e macchiata di erba e terra. Sembrava di qualche taglia più grande del dovuto e di stile più adatto ad un boscaiolo o a un carbonaio, piuttosto che a una ragazza. Grandi occhi di colore chiaro lo scrutarono dal basso, mentre la fanciulla appoggiava la mano sul tronco.

I lupi le si fecero attorno e ripresero a ringhiare, graffiando la corteccia, saltando e facendo schioccare le mascelle verso l’alto.

“Salve, scoiattolo” disse la ragazza, con tono basso e melodioso. “I lupi hanno fame, scendi dall’albero.”

“È proprio perché i lupi hanno fame che non verrò giù, mia signora” rispose il giovane, con una voce che quasi non sembrava tremare.

“Certo, lo capisco”, continuò lei, “sei però bloccato, lassù. Lo vedi?”

“Lo vedo. Ma se i lupi hanno fame perché non mangiano voi? Il sapore dovrebbe essere simile, se mi è concesso…”

La ragazza lo ascoltò assorta, scrutandolo dal basso e inclinando la testa di lato.

“Sei furbo, tu” disse ancora, sorridendo. “Sei divertente. Sei bravo anche a salire sugli alberi.”

“Grazie, mia signora”. Il ragazzo allentò leggermente la presa sull’elsa. (…)

“Però se non impari anche a volare,” lo incalzò la ragazza, dal basso, “rimani bloccato sull’albero. Lo vedi?”

“Gentile donzella, io lo vedo bene, forse anche troppo. Ma il mio dubbio rimane immutato: come mai quei bei lupi non attaccano voi e invece inseguono me quasi fin sopra gli alberi?”

“Ah! Io sono nata nella macchia e cresciuta coi lupi. Vivo con loro, nel riparo vicino l’acqua. E tu, invece, sei forse un cervo, capace di correre così tanto senza fermarti? O uno scoiattolo, che sale veloce sui tronchi? Oppure una ghiandaia, che sta seduta sul ramo a ciarlare?”

“Ma voi fate poesia, mia signora! No, niente bestie. Sono un uomo proprio come voi. Eppure i lupi hanno il potere di dare ai viandanti zampe di cervo, destrezza di scoiattolo e parole di tordo.”

Continua…

Mauro Longo
Mauro Longo
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