Irishwood

Il nostro giochino per l’estate? Ecco il primo esperimento di

LUOGHI FANTASTICI E COME RACCONTARLI (foto terrestri raccontate all’aliena)

Si comincia con foto di Cogoleto (Genova, grazie all’amica Paola) e sotto l’immagine il testo mio… e nomino Nino Martino per il prossimo luogo!

di Mario Pesce, 14 luglio 2022

Quello era Irishwood, e l’arrivo della sera non era la stessa cosa che sulla Vecchia Terra.

Ives se lo ripeté per l’ennesima volta, guardando i bambini giocare sotto la luce spenta della stella sole che navigava lentamente nel cielo, allontanandosi dall’orbita.

Sapeva di non poter fare altro, se non restare a guardare.

I bambini, sette in tutto – erano sempre sette, quando si avvicinava la sera, a farsi presso le basse onde di quel mare d’argento – giocavano con le alghe e i rami scuri che la marea aveva trascinato a riva.

Intrecciavano festoni che poi usavano come vesti, togliendosi i pantaloncini e la maglietta azzurri che indossavano alla colonia.

Guardò il mare scurirsi, e le basse onde incurvarsi, muoversi irregolarmente mentre grandi e piccoli tentacoli traslucidi si muovevano verso la riva, increspando l’acqua e uscendo talvolta dalla superficie.

Cercò di muoversi, per raggiungere la riva, ma era inutile: i bambini, fissandolo coi loro occhi color grigio perla, traslucidi come i tentacoli che ora li lambivano mentre sedevano silenziosi sul bagnasciuga, lo avevano legato ben stretto con quelle stesse alghe con cui si agghindavano.

Come al solito, Ives poteva solo attendere il momento in cui tutto sarebbe terminato, e i bambini fossero tornati da lui a liberarlo.

Quello era Irishwood, si ripetè ancora una volta, e i bambini che vi nascevano non erano come quelli della Vecchia Terra.

Redazione
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