Fuga Infernale – I Corti di LibroGame’s Land

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Giunti al termine prefissato per la consegna dei racconti-game, comincia la seconda fase del Concorso “I Corti di Librogame’s Land 2013”!!! Correte a leggere, giocare, votare e commentare il primo dei racconti in concorso e ricordate che si tratta dell’unico concorso nazionale di questo genere!

Il concorso de I Corti 2013 è dedicato a racconti-game ambientati nel mondo di Lupo Solitario, l’eroe inventato da Joe Dever che percorre in lungo e largo il Magnamund affrontando i Signori delle Tenebre e i loro sgherri.

Alla data di consegna sono arrivati i seguenti racconti-game qualificabili e da oggi è possibile leggerli, giocarli, commentarli e votarli al sostenibile ritmo di 1 per settimana, secondo il seguente calendario:

1. Fuga infernale (27 maggio – 2 giugno)
2. KraanQuest (3 giugno – 9 giugno)
3. Fuga nella notte (10 giugno – 16 giugno)
4. L’unicorno dei ghiacci (17 giugno – 23 giugno)
5. Notte di indagini (24 giugno – 30 giugno)
6. Trappola nelle tenebre (1° luglio – 7 luglio)
7. Il primo volo del nibbio (8 luglio – 14 luglio)
8. Ultimo giorno di festa (15 luglio – 21 luglio)
9. La voragine della morte (22 luglio – 28 luglio)

Il primo Corto a disposizione per la giuria popolare è Fuga Infernale, scaricabile gratuitamente e liberamente commentabile nell’apposita discussione (una volta registrati al Forum di Librogame’s Land).

Voti e commenti su Fuga Infernale sono aperti fino al 2 Giugno.

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Fuga Infernale

Prologo

Il tuo nome è Klag-Joz, nella ridicola lingua degli umani potrebbe essere tradotto come Alto-Marrone e, infatti, questo è il tuo aspetto: sei un Giak delle paludi insolitamente alto e il colore della tua pelle tende al marrone, invece che al grigio come la maggior parte dei tuoi simili. Quando eri piccolo, i tuoi fratelli avevano l’abitudine di prenderti in giro, per via del tuo aspetto. Poi, all’età di dieci anni, hai afferrato tuo fratello e gli hai sbattuto la testa per terra fino a ridurgli il cranio una poltiglia rossa.

Da allora nessuno ha più riso del tuo aspetto.

A dodici anni fosti reclutato nell’armata del Signore Zagarna. Nelle fosse della Città Infernale, Helgedad, imparasti cosa vuol dire essere un guerriero. La tua forza cresceva di pari passo con l’odio per gli umani, e in particolare per i maledetti Sommerlundiani, che da sempre si opponevano alle mire espansioniste dei Signori delle Tenebre.

A diciassette anni entrasti a far parte dei Lajakaan, i Cuori di Pietra, un orgoglioso reggimento di Giak che aveva combattuto gloriosamente nell’ultima guerra contro il Sommerlund. Il tuo reggimento fu stanziato presso Kaag, dove rimanesti per i due anni successivi a osservare le truppe di Zagarna affluire numerose nella città.

Poi, senza preavviso, arrivò l’ordine di marciare verso est. Stormi dei Kraan si levarono in volo, oscurando il sole, mentre il resto dell’armata del Signore Zagarna si mobilitava, affrettandosi a seguirli. In pochi giorni oltrepassaste i Monti Durncrag, espugnando i deboli fortilizi di confine degli umani. Nell’esercito però serpeggiava l’inquietudine, mentre antiche leggende sui temibili Cavalieri Ramas erano rievocate e narrate a mezza voce. I Ramas erano un ordine di monaci guerrieri, cavalieri dotati di poteri temibili. Le terre che si stendevano ai piedi orientali dei Durncrag erano il loro feudo, essi avevano sempre costituito la prima e più forte difesa del Sommerlund contro le invasioni dei Signori delle Tenebre.

Il secondo giorno dopo aver valicato le montagne, la notizia esplose, diffondendosi alla velocità del lampo lungo la striscia nera dell’armata: i Ramas erano stati colti di sorpresa dai Kraan, mentre festeggiavano una qualche ricorrenza, ed erano stati completamente sterminati. Il loro monastero era stato raso al suolo e nulla ormai si frapponeva tra voi e Holmgard, la capitale del Summerlund.

Dopo una violenta battaglia al ponte Alema, conclusasi con la vostra vittoria e con la morte del principe ereditario del Sommerlund, l’esercito di Zagarna arrivò alle porte di Holmgard. Imponenti macchine d’assedio furono erette e proietti infuocati presero ad abbattersi sulla città. Giorno e notte. Per quasi quaranta giorni.

Devi ammettere che gli umani si sono battuti bene, senza chiedere, né concedere, pietà. Ma le sorti dell’assedio, e della guerra, erano scontate. O almeno, così pensavi fino a quella mattina in cui le vele bianche di una flotta sconosciuta comparvero all’orizzonte.

Leggi, gioca, commenta e vota Fuga Infernale!

Mauro Longo
Mauro Longo
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