Il Decameron dei Morti su iBookstore!

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Alle librerie virtuali dov’è possibile trovare il Decameron dei Morti si aggiunge ora anche sull’ibook store della Apple! Adesso ci sono proprio tutti! 

“Dico dunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di Mille e Trecentoquarantotto, quando nell’egregia città di Fiorenza, che noi diciamo anco Firenze ed era allora la più bella di ogni altra città italica, pervenne la mortifera pestilenza dei Trapassati Redivivi.”

Dieci storie di altrettanti sopravvissuti raccontano i terribili avvenimenti di un’epoca oscura in cui l’Europa cadde nella morsa della mortifera pestilenza in grado di far rialzare i morti. Tre donne e sette uomini narrano le vicende loro e della compagnia in cui militano, in modo da lasciare un ricordo di quei terribili giorni, e perché la loro esperienza possa essere di aiuto alle generazioni future.

 

Titolo: Decameron dei Morti
Autore: Mauro Longo
ISBN: 978-88-908368-0-0
Cura redazionale e grafica: Origami s.r.l.s.

Questo libro può essere ora scaricato su iPhone, iPad o iPod touch con iBooks e sul computer con iTunes. I libri devono essere letti su un dispositivo iOS.

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Mauro Longo
Mauro Longo
Articoli: 1348

4 commenti

  1. http://www.ewriters.it/leggi.asp?W=65816
    Un piccolo racconto che ho sempre avuto a mente e che è stato tratteggiato oggi dopo l’ottima consultazione del suddetto libriccino (‘ccino’: non oso sapere quante pagine avrebbe se stampato… :-); tu che ne sei il genitore, Mauro, potrai ben intuire quale sia il passaggio che ispirommi al vergato…

    Mi piace molto comunque l’idea di raccontare del fatto e anche no, così da gettare verosimiglianza all’evento in sé -di riunirsi per fuggire al morbo fatale, pescando da storie che non sempre hanno -per animo dei narratori o per pudore nei confronti dell’argomento (o anche per scarsezza d’informazioni, e/o esperienze dirette in merito)- a che vedere col morbo istesso.

  2. Io mi sto gustando il tuo Decamerone… quello sì un vero mare procelloso di fantasia, creatività, trovate… un mare in cui, più che dolce è il nuotare, dolce è il trasporto… farci il morto a galla lasciandosi trasportare dalle correnti favorevoli…
    E come vale per i corpi immersi nell’acqua, che ricevono spinte dal basso verso l’alto, così l’essenza di queste parole antiche affiora subito o lentamente alle menti dei lettori, aggiungendovi il mirabile gioco di prestigio che pone la forma, ammaliante…
    E si dovrà ammettere quanto aiuto non si trovi nella lingua sicula, per essa, la cui ossatura così mirabilmente si confà al volgare d’un tempo -forse a simbolo di quanto e quale non sia il contributo da essa offerto per il passaggio dal latino all’italiano. Mi stupì ad esempio il colloquio tra Pilato e Gesù nella Passione di Mel Gibson, dove Pilato insinua: quit ficisti? ‘Che facesti’?, e quasi sembra siciliano stretto…

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