Alp, elfi, nani e dubbie origini.

Ho servito da bere a un sacco di persone strane: nani, elfi, umani, mutaforma… Ma lasciate che lo dica, ormai siamo in un miscuglio di razze e culture che nessuno sa più da dove arriva! E se noi umani pensiamo di derivare dalle scimmie, di certo pure gli altri non scherzano. Prendiamo gli elfi, sono sempre lì a discutere su quale spirito o criptide gli abbia dato i natali. Di certo han poco in comune con noi umani, che tendiamo certamente di più ai banchetti dei nani che non alle loro mense acqua, pan di via e meditazione.

Un anziano elfo – che invece beveva tutto tranne che acqua – mi confidò che la sua famiglia discendeva dagli Alp, spiritelli che girano ancora. Peccato che in comune abbiano solo il nome, se non Alp è la versione tedesca della parola Elf, ma entrambe le figure discendono comunque dal folklore germanico, che li rivede in veste di dispettosi rompiballe che generano disgrazie, causano incubi e causano fastidiose paralisi notturne. A volte, pensa un po’, gli Alp sembrerebbero quasi dei nani, ma questo è meglio non dirlo ai nostri amici orecchie a punta. E nemmeno a quei barbuti scavafosse, sai mai. Questi invece pensano di derivare dai norreni svartalfar – gli elfi scuri – che, guarda caso, sembrano proprio degli Alp (e vengono chiamati pure elfi).

Sapete che vi dico? Secondo me, al di fuori della distorsione che c’è nel tramandare le leggende popolari, la differenza tra elfi e nani è tutta in quel che mangiarono i loro progenitori: gli Alp che si nutrono dei sogni in cui si vaga nei boschi diventano dopo un po’ diventano elfi, gli altri che preferiscono sogni di banchetti e birra danno la luce ai nani!

Michele Gonnella
Michele Gonnella
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