L’autore pluripremiato ha presentato Sussurrami o dea al nostro MerCoLibrì, svelando un romanzo che fonde l’epica classica con la super-scienza, sfidando le etichette editoriali.
Il ciclo di incontri del mercoledì de La Dimora (ARCI La Dimora) ha ospitato una conversazione intensa e culturalmente ricca con lo scrittore e avvocato cuneese Davide del Popolo Riolo, in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, Sussurrami o dea (Delos, collana Odissea).
La chiacchierata, condotta da Mario Pesce e arricchita dagli interventi della curatrice e autrice Laura Coci (che ha firmato la prefazione del libro), Roberto Del Piano, Giovanna Repetto, Elisa Franco e Angelica de Palo, si è concentrata sulla struttura audace e sui temi profondi che collocano il libro nel dibattito sul “fantastico puro” e l’ibridazione di generi.

Il Fascino del Disorientamento: Troia e l’Ade come Setting Sci-Fi
Sussurrami o dea si presenta come un esperimento narrativo che, nelle sue prime pagine, sfida le aspettative del lettore. Come notato durante l’incontro, l’autore ha consapevolmente scelto di immergere il lettore in ambientazioni profondamente mitologiche — Troia, la Guerra del Peloponneso, l’Alessandria antica e persino l’Ade — prima di svelare la sua vera natura fantascientifica.
L’autore ha suggerito che, proprio come nei grandi classici del genere, la rivelazione è graduale. L’elemento fantascientifico, che appare pienamente intorno al Capitolo 7, si manifesta attraverso una “super-scienza” talmente avanzata da mimare gli interventi e i poteri tradizionalmente attribuiti alle divinità. In questo senso, il romanzo si posiziona in quel terreno affascinante dove la tecnologia confina con il sublime e il divino.
La Ribellione e la Profondità Femminile
Al di là della struttura complessa, il cuore del romanzo risiede nel suo messaggio morale e filosofico. Davide del Popolo Riolo ha chiarito che il tema centrale è la ribellione e la resistenza dell’umanità ordinaria contro chi detiene un potere smisurato.
Figure mitologiche come Cassandra, Socrate e Filottete diventano i motori della vicenda, paladini della conoscenza e della coscienza individuale. Un punto di particolare apprezzamento da parte dei partecipanti è stato il trattamento dei personaggi femminili; figure come Santippe e Cassandra sono state rilette e portate in scena con una profondità e un rispetto che segnano, secondo i presenti, un salto di qualità nell’evoluzione narrativa dell’autore.
La Scelta Editoriale e il Coraggio dell’Ibridazione
L’incontro ha toccato anche un nodo cruciale per la letteratura di genere in Italia: la classificazione. Nonostante alcuni abbiano paragonato la ricchezza culturale del testo a collane più “mainstream” (come Adelphi o Sellerio), l’autore ha difeso con forza la sua collocazione editoriale, sostenendo che l’ibridazione tra mito e fantascienza è un atto intenzionale.
In linea con il monito citato dell’editor Giulia Abbate — “Ricorda che se tratti il lettore da stupido troverai solo dei lettori stupidi” — il romanzo non teme di disorientare per poi ricompensare il lettore con un’esperienza complessa e un finale definito da molti “esuberante”.
Sussurrami o dea è, in definitiva, un’opera che invita a non costruire steccati tra i generi, dimostrando come la fantascienza italiana possa attingere alla sua ricchissima eredità classica per costruire futuri e visioni originali.
Vi invitiamo a recuperare la registrazione completa della chiacchierata, già disponibile sul nostro canale YouTube, e a leggere il romanzo, ricordando di armarvi di pazienza: la vera Troia fantascientifica vi aspetta al Capitolo 7.



